ROMA – Un parco pubblico di diecimila metri quadrati, una piscina sul tetto con vista su Roma, spazi per studiare, vivere, lavorare e incontrarsi. Ma soprattutto un progetto urbano che punta a riscrivere le regole della convivenza cittadina in un ex scalo ferroviario dal passato “ribelle”. Il 31 marzo 2025 apre ufficialmente The Social Hub Roma, primo avamposto della catena olandese nella Capitale, nell’area dell’Ex-Dogana di San Lorenzo.
Un investimento da 114 milioni di euro che porta con sé non solo un hotel a quattro stelle con 392 camere, ma l’idea che un albergo possa essere molto più di un luogo dove dormire. Il gruppo fondato da Charlie MacGregor punta da anni su un modello di ospitalità ibrida, dove studenti, professionisti, creativi, nomadi digitali e viaggiatori si incrociano in uno spazio fluido e multidimensionale, costruendo una comunità più che un semplice flusso di ospiti.
Un nuovo quartiere per la città
Il progetto – firmato dallo studio Matteo Fantoni Architetti con il paesaggista Antonio Perazzi – abbraccia oltre 24.000 metri quadrati tra architetture preesistenti e nuove costruzioni. Il cuore è un parco urbano in fase di completamento, pensato come cerniera tra la memoria industriale dell’area e il nuovo volto del quartiere. Più di 300 alberi, pavimentazioni drenanti, superfici permeabili e un’attenzione costante alla biodiversità disegnano un’oasi accessibile a tutti, dove lo spazio pubblico diventa infrastruttura sociale.
San Lorenzo, con il suo passato segnato dall’archeologia industriale e dalla controcultura, non è stato scelto a caso. L’Ex-Dogana, luogo simbolo della socialità underground romana degli ultimi anni, ritrova ora una vocazione aperta e partecipativa. Il distretto, in coerenza con la sua anima originaria, tornerà ad accogliere eventi culturali e iniziative condivise, con oltre 600 appuntamenti già previsti annualmente nella sola sede romana.
Architettura e interni: un luogo fluido, poroso, connesso
Il nuovo edificio ricettivo si sviluppa su sette piani e si affaccia sul parco con una forma a “V” che riflette la volontà di integrarsi con il contesto, nascondendo la tangenziale e favorendo l’accesso pedonale. Le linee fluide dell’architettura, la facciata scandita da volumi orizzontali e la matericità degli spazi interni – curati da Rizoma Architetture – raccontano una “blended harmony” tra passato e presente, tra il bisogno di intimità e l’invito all’incontro.
Gli spazi comuni includono cucine condivise, coworking per oltre 160 persone, sale per eventi, ristoranti, una palestra aperta 24 ore e una terrazza panoramica che promette di diventare uno dei rooftop più interessanti della città. Qui, oltre a un cocktail bar ispirato alla cultura dell’aperitivo romano, troverà spazio anche la seconda sede capitolina della pizzeria Berberè.
Abbonamento, app e impatto sociale
A Roma, come in tutte le sedi europee del gruppo, The Social Hub si propone come una piattaforma più che una struttura: una membership mensile permette l’accesso a tutti gli spazi e ai corsi – dal fitness alla formazione – e una app favorisce la connessione tra i membri della community. Il tutto in un’ottica di impatto misurabile: il gruppo è certificato B Corp e punta alla riduzione del 78% delle emissioni entro il 2030, alla produzione locale del 50% dell’energia e all’eliminazione dei rifiuti in discarica. Il progetto di Roma ha già ottenuto la certificazione ambientale BREEAM.
Inoltre, una parte dell’hub sarà dedicata ai borsisti della TSH Talent Foundation, confermando la vocazione educativa e sociale dell’iniziativa. Perché l’ospitalità, per The Social Hub, è soprattutto un modo per riscrivere il ruolo degli spazi nella vita urbana contemporanea.
Per maggiori informazioni: www.thesocialhub.co.