FIRENZE – Si è chiusa la mostra “Tomás Saraceno. Aria” a Palazzo Strozzi con un totale di oltre 60mila visitatori. Un successo anche in considerazione della chiusura forzata di ben tre mesi dovuta alla pandemia. Come sottolineato dalla Fondazione Palazzo Strozzi: “la mostra ha riscosso un grandissimo successo di pubblico e di critica, che l’ha consacrata, non solo come uno degli eventi culturali più importanti d’Italia, ma anche una straordinaria occasione di riflessione sul mondo all’epoca del coronavirus”.
“Saraceno – spiega Arturo Galansino, curatore della mostra e direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi – ha trasformato Palazzo Strozzi in un luogo di partecipazione e condivisione, con opere talvolta impercettibili a volte monumentali e di forte impatto, simboli di una visione aperta e interconnessa col mondo, che sono diventate fin da subito immagini iconiche per una riflessione sul nostro presente”. “In un momento di profonda crisi dei concetti di condivisione e socialità – sottolinea Galansino – Palazzo Strozzi si è trasformato in uno spazio di immaginazione e un luogo di ripartenza per una nuova idea di partecipazione creando un’esperienza totalmente inedita per i nostri visitatori per parlare di presente e futuri possibili, di connessioni e isolamento, di partecipazione e meditazione: riflessioni più che mai attuali per portare avanti nuove visioni di futuro e di realtà”.
Molte attività in presenza legate alla mostra (visite guidate, laboratori, conferenze) sono state proposte in versione online, altre sono state appositamente progettate solo per la dimensione digitale, consentendo una continuità sui progetti. Inoltre la dimensione digitale ha permesso in alcuni casi di raggiungere nuovi pubblici e ampliare significativamente la partecipazione. Basti pensare che gli appuntamenti online, conferenze e lecture trasmessi sui canali social, hanno registrato una copertura media di 8.000 visualizzazioni per appuntamento e sono stati seguiti in diretta da circa 800 persone.
“La riapertura della mostra il 1° giugno – si legge in una nota della Fondazione – è stata accompagnata da una revisione delle modalità di fruizione degli spazi: oltre alle normative vigenti, è stata aumentata la segnaletica nel palazzo ed è stato potenziato il sistema di prenotazione degli ingressi online, utilizzato da circa il 40% dei visitatori (+100% rispetto alla media degli anni precedenti) consentendo una gestione fluida degli accessi ed evitando assembramenti agli ingressi. Dai sondaggi, implementati con domande specifiche a ”tema Covid”, è emerso che il 99% dei visitatori ha dichiarato di sentirsi sicuro durante la visita”.
Dal 3 dicembre 2020 al 7 febbraio 2021 il Cortile di Palazzo Strozzi ospiterà “We Rise by Lifting Others”, il nuovo progetto site-specific dell’artista italiana Marinella Senatore, che propone una nuova riflessione sull’idea di comunità, vicinanza e relazione in un’epoca in cui il concetto di distanziamento sociale sta condizionando la vita quotidiana di tutte le persone. Mentre dal 6 marzo al 25 luglio 2021 Palazzo Stozzi ospiterà “American Art 1961-2001. Da Andy Warhol a Kara Walker”, una grande mostra, a cura di Vincenzo de Bellis e Arturo Galansino, che per la prima volta racconta l’arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti storici decisivi, l’inizio della Guerra del Vietnam e l’attacco dell’11 settembre.