ROMA – Fino al 30 novembre è nuovamente possibile partecipare alla nona edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, grazie al quale è possibile votare quei luoghi d’arte e natura bisognosi di cure, e quindi salvare e far conoscere ciò che amiamo.
Si tratta di un servizio che FAI e Intesa Sanpaolo offrono alla nazione e che chiunque può usare per far sentire la propria voce senza intermediari.
Dal 2003 – anno della prima edizione – a oggi grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo il FAI ha sostenuto e promosso progetti di recupero e valorizzazione a favore di 92 luoghi d’arte e di natura in 17 regioni. Oltre 5 milioni (di cui 1,5 milioni nell’ultima edizione del 2016) i voti ricevuti dalla Fondazione per più di 35mila luoghi dalle tipologie più varie in circa 6mila comuni in tutta Italia (il 75% del totale), alcuni segnalati da una sola persona, altri riconosciuti importanti a tal punto da spingere decine di migliaia di cittadini a ‘unire le forze’ per regalargli la possibilità di una nuova ‘vita’. Solo nel 2016 si sono attivati 316 comitati spontanei e 209 luoghi hanno ottenuto oltre 1.000 segnalazioni. E sono già oltre 100 i comitati e i Comuni che nei primi mesi di quest’anno hanno preso contatto con il FAI per prepararsi a raccogliere voti. Come sempre, le loro storie sono diverse tra loro e testimoniano l’eterogeneità della situazione italiana.
Nel 2018 il bene che avrà ottenuto più segnalazioni riceverà un contributo di 50mila euro, il secondo classificato 40mila euro e il terzo 30mila euro. È previsto anche lo stanziamento aggiuntivo di 5mila euro per i luoghi che supereranno i 50mila voti, mentre il luogo che raccoglierà più voti nelle filiali Intesa Sanpaolo e avrà raggiunto almeno 2mila segnalazioni beneficerà di un contributo di 5mila euro. In tutti i casi, per poter attingere ai fondi, gli enti proprietari dei beni dovranno sottoporre al FAI un progetto specifico. FAI e Intesa Sanpaolo, dopo la pubblicazione dei risultati, lanceranno inoltre un bando per la selezione degli interventi in base al quale i referenti dei ‘luoghi del cuore’ che riceveranno almeno 2mila voti potranno presentare alla Fondazione una richiesta di restauro, valorizzazione o istruttoria sulla base di specifici progetti d’azione. Una commissione, di cui fanno parte i Segretariati regionali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, valuterà le domande e selezionerà i luoghi idonei a un intervento.
In questi anni le collaborazioni virtuose scaturite hanno permesso la rinascita di beni a rischio degrado, abbandono o scomparsa attraverso lo stanziamento di altri fondi o la realizzazione di interventi a favore di una maggiore fruibilità dei luoghi. Uno dei tanti esempi è la Tomba degli Scudi, nel sito Unesco di Tarquinia (VT), da decenni chiusa e 63ª classificata nel 2014 con 5.681 voti: grazie a “I Luoghi del Cuore” gli importanti affreschi che custodisce sono stati restaurati e la tomba stessa viene aperta periodicamente al pubblico dalla Delegazione FAI di Viterbo grazie a un accordo con il MiBACT.