OSTUNI – Uno stile inimitabile, audace e iconico, permeato di messaggi politici contraddistingue l’arte di Shepard Fairey, nome in codice Obey in mostra al Museo Diocesano di Ostuni, dal 26 giugno al 1 novembre 2021.
L’esposizione è il terzo progetto espositivo, dopo le mostre dedicate a Picasso e Andy Warhol, prodotto e organizzato da MetaMorfosi in collaborazione con Puglia Walking Art, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Sviluppo e impresa turistica della Regione Puglia e di Federalberghi Brindisi e con il coordinamento di MICexperience Rete d’Imprese.
Curata da Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, la mostra OBEY FIDELITY. The art of Shepard Fairey introduce all’universo cartaceo di questo artista originario di Charleston, figlio di un medico e di una agente immobiliare, cresciuto nella Carolina del Sud.
Prototipo del nuovo artista politico, Obey affronta con intelligenza visiva alcuni dei temi più scottanti dell’attualità, utilizzando una cifra stilistica che strizza l’occhio alle grafiche sovietiche e futuriste di inizio Novecento, alle pitture parietali latinoamericane, ai muralismi italiani alla Mario Sironi.
“Shepard Fairey – afferma Pietro Folena, presidente dell’Associazione MetaMorfosi – è il maggiore rappresentante della nuova arte politica di strada del mondo americano”. “Negli anni 2000 – evidenzia Folena – così come in Gran Bretagna faceva Banksy, Obey interpreta il nuovo pensiero critico della globalizzazione e del neocapitalismo. Ma se l’anonimo artista di Bristol pesca nell’immaginario della pubblicità e del design, rovesciandone il senso, Obey – come ci raccontano con acutezza Gianluca Marziani e Stefano Antonelli – riparte dall’iconografia sovietica, operaia, cinese, in quella del muralismo messicano, esplicitamente citandole, per riempirle di contenuti ben lontani dall’ortodossia marxista-leninista. Il pacifismo, l’ecologia, il femminismo, i diritti civili diventano i nuovi capitoli del vangelo rivoluzionario dell’artista nato cinquant’anni fa a Charleston, in South Carolina”.
Donna, Ambiente, Pace, Cultura sono dunque i quattro punti tematici al centro di questa esposizione, proposti attraverso serigrafie e litografie provenienti da collezioni private.
Tra le opere esposte alcune particolarmente celebri ed iconiche. Prima tra tutte Hope del 2008, che raffigura il futuro Presidente degli Stati Uniti Barak Obama. Non una committenza, ma uno spontaneo sostegno al politico che apprezzò particolarmente l’opera al punto tale da scrivere all’artista, una volta eletto: “Ho il privilegio di essere parte della tua opera d’arte e sono orgoglioso di avere il tuo sostegno”.
We the people – defend dignity è un’altra delle opere che si potranno ammirare in mostra. Si tratta di una grafica politica in risposta diretta al sentimento xenofobo, razzista e anti-immigrati promosso dalla precedente amministrazione statunitense. E poi ancora Valor & Grace Nurse, protagonista un’infermiera che evoca gli eroi che hanno combattuto l’epidemia di covid-19. A proposito di quest’opera l’artista ha spiegato: “Sono ispirato a celebrare coloro che non inseguono la gloria, ma che invece si mettono al servizio dell’umanità quando è messa a dura prova”. L’opera è stata realizzata per una raccolta fondi, il cui ricavato sarà devoluto alla loro nuova iniziativa “Dear Frontline Workers Public Art Fund”, per realizzare grandi murales, vicino agli ospedali che sono stati più colpiti dalla pandemia e in altri spazi pubblici, per ringraziare i lavoratori in prima linea.
L’arte su carta di Obey – spiega Gianluca Marziani “attrae i nostri sensi in modo spontaneo, ampliando il linguaggio informativo dei muri metropolitani. Fairey ha capito che le pareti stradali rappresentano la prima pagina della comunicazione virale, una nuova home page da cui non puoi sottrarti e che ti avvolge nei rituali quotidiani”. “Obey – aggiunge Stefano Antonelli – crea simboli virali e replicabili, produttori di icone che alzino la soglia d’attenzione, che diano messaggi politici in maniera metaforica e condivisa”.
Particolarmente interessante è il confronto che viene proposto in mostra tra due immagini della Marianne, simbolo della Repubblica francese. La prima, dal titolo Liberté, Egalité, Fraternité, è l’opera che Obey realizzò per esprimere la propria solidarietà ai cittadini di Parigi all’indomani degli attentati terroristici che colpirono la città nel novembre del 2015. Qui la Marianne è circondata dalle parole del motto nazionale, su uno sfondo tricolore che riprende i colori della bandiera francese. L’artista donò una sua versione a stampa a Emmanuel Macron, di cui ha sostenuto la candidatura presidenziale, che fu esposta nel bureau del Palais de l’Elysée dopo la sua elezione. L’opera però divenne anche un murale a decorazione della parete di un edificio popolare nel tredicesimo arrondissement, sul quale intervenne, nel dicembre 2020 un collettivo anonimo di street artist aggiungendo al volto alcune lacrime di sangue. A difendere l’intervento intervenne lo stesso Fairey che, ripristinata la versione originale, vi aggiunse una lacrima blu in memoria di quei valori democratici che la donna rappresenta ma che vengono continuamente disattesi. La versione cartacea della “Marianne con la lacrima”, Marianne: l’action vaut plus que les mots (I fatti valgono più delle parole), serigrafia su carta del 2021, arriva in mostra a Ostuni ed è presentata per la prima volta accanto alla versione senza lacrima del 2015.
Altra opera in mostra è Spirit of Independence, dedicata ad Angela Davis, figura fondamentale per il movimento afroamericano degli anni Settanta e tra i soggetti preferiti di Shepard Fairey. Obey la ritrasse infatti più volte. Una di queste immagini è in mostra, contribuendo a creare il mito di donna afroamericana, simbolo sia del femminismo che dell’uguaglianza razziale.
“Siamo felici di ospitare per il terzo anno un progetto espositivo di tanta rilevanza come quello propostoci da MICexperience e Associazione MetaMOrfosi – dice il Sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo. – La proposta espositiva eleva ancora di più la nostra offerta culturale per cittadini e visitatori, oltre che attrarre ulteriormente un target di giovani che normalmente non si sentono coinvolti dal consueto circuito dell’arte”.
“MetaMorfosi è grata al Museo Diocesano e al Comune di Ostuni per aver accolto questo progetto, e agli amici di Micexperience e di Puglia Walking Art per proseguire il lavoro già cominciato negli anni scorsi con le mostre dedicate a Pablo Picasso e a Andy Warhol – commenta il presidente di MetaMorfosi Pietro Folena. – È dal territorio, a partire dalla Città Bianca, la perla di Ostuni, che può arrivare un messaggio di speranza (hope, appunto, come recita Obey) dopo le sofferenze di questi ultimi tempi”.
L’ Acidiocesi di Brindisi – Ostuni e l’Ufficio Diocesano Beni Culturali Ecclesiastici, “è lieta di ospitare la Mostra “Obey Fidelity. The art ofShepard Fairey”. Ringrazia gli Organizzatori e gli Artisti coinvolti per le Opere esposte. Con piacere accoglie i quattro temi trattati nell’esposizione: La Donna, l’Ambiente, la Pace e la Cultura. Questi ultimi molto cari al magistero Sociale del Nostro Papa Francesco”.
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Vademecum
OBEY FIDELITY
The art of Shepard Fairey
A cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli
Prodotta e organizzata da Associazione MetaMorfosi in collaborazione con MICexeperience
Ostuni, Museo Diocesano
A cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani
26 giugno – 2 novembre 2021
orari:
Tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 20:00
biglietto:
intero: 10,00 euro
Ridotto 8,00 euro
Studenti: 5,00 euro