FIRENZE – La grande mostra Tutti i colori dell’Italia ebraica, ospitata agli Uffizi fino alla fine di ottobre 2019, presenta per la prima volta la storia degli ebrei italiani attraverso una delle arti meno conosciute: la tessitura, che nel mondo ebraico ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nell’abbellimento di case, palazzi e luoghi di culto.
Sia in mostra che in catalogo (edito da Giunti) le curatrici Dora Liscia Bemporad e Olga Melasecchi ci guidano alla scoperta del ruolo che i tessuti hanno avuto nella civiltà ebraica, tanto da essere protagonisti nei codici miniati medievali e rinascimentali. Ciò che l’esposizione intende evidenziare non è solo un ebraismo attento alla tradizione, ma anche gioioso, colorato, ricco di simboli. Si riconosce inoltre il carattere interculturale e internazionale di questo popolo, soprattutto grazie all’eccezionale varietà dei motivi sui tessuti, dove il colore spesso predomina in maniera stupefacente.
Sono 140 le opere in mostra. Si parte dai tempi antichi e si arriva fino alla moda del Novecento e all’imprenditoria tessile moderna, affrontando temi chiave quali il ruolo della scrittura come motivo decorativo, l’uso dei tessuti nelle sinagoghe, il ricamo come lavoro segreto, il ruolo della donna.
Si tratta di “una rassegna di amplissimo respiro – evidenzia il Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt – su un tema mai affrontato prima. Il visitatore rimarrà sorpreso dalla varietà e ricchezza degli oggetti esposti, che spaziano dai solenni parati liturgici ai doni diplomatici, dagli abiti ai ricami, dai ritratti al prêt-à-porter e molto altro: sono le fitte, preziose trame del popolo ebraico in Italia”.
Nel percorso della mostra sono presentati alcuni pezzi rarissimi, provenienti da musei e collezioni straniere, che conducono idealmente il visitatore attraverso le feste ebraiche: tra questi i frammenti ricamati provenienti dal Museum of Fine Arts di Cleveland, le due tende dal Jewish Museum di New York e dal Victoria and Albert Museum di Londra che insieme a quella di Firenze formano un trittico di arredi (per la prima volta riuniti insieme) simili per tecnica e simbologia. Straordinario e unico è un cofanetto a niello della fine del Quattrocento proveniente dall’Israel Museum di Gerusalemme che, come una specie di computer ante litteram ad uso della padrona di casa, tiene il conto della biancheria che via via era consumata dai componenti della famiglia.
Le sezioni tematiche della mostra giungono ai giorni nostri, passando attraverso il collezionismo tessile dell’Ottocento, di cui fu massimo esponente Giulio Franchetti, che ha donato la sua raccolta al Museo del Bargello, ma anche l’imprenditoria – in particolare di quella pratese con la famiglia Forti-Bemporad – e la creatività di alcune famose stiliste.
L’esposizione termina con un capolavoro assoluto, il merletto lungo otto metri disegnato da Lele Luzzati per il transatlantico Oceanic.
“La produzione ebraica dei tessuti – commenta la presidente della fondazione per il Museo Ebraico di Roma Alessandra Di Castro – come anche degli argenti e di altre tipologie di arti decorative, è intimamente legata alla storia dell’arte italiana in una dimensione più generale; ha risentito nei secoli dei cambiamenti di gusto della civiltà artistica italiana e a sua volta li ha determinati, influenzati. E per questa ragione la mostra riguarda tutti e accende le luci della ribalta su un patrimonio comune – incredibile per qualità e quantità – che va valorizzato, promosso, tutelato e soprattutto raccontato perché lo si conosca in tutta la sua ricchezza”.
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Vademecum
Tutti i colori dell’Italia ebraica
Tessuti preziosi dal Tempio di Gerusalemme al prêt-à-porter
Aula Magliabechiana – Gli Uffizi
27 giugno- 27 ottobre 2019
La mostra è inclusa nel biglietto degli Uffizi
Orario
martedì – domenica ore 8.15 – 18.50
Chiuso il lunedì
Servizio didattico per le scuole
Visita guidate per le scolaresche solo su prenotazione. Costo di € 3.00 ad alunno.
Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.294883
e-mail firenzemusei@operalaboratori.com