FIRENZE – Gli Uffizi sono sempre più social e cresconovelocemente su Instagram, superando anche molti musei internazionali. Nella classifica mondiale dei più cliccati occupano attualmente il 22/o posto: poco avanti ci sono la National Gallery di Washington, con 341mila seguaci, ed il Rijksmuseum di Amsterdam con 383mila.
In Italia si collocano invece al primo posto, mentre su scala mondiale per “engagement”, ovvero per coinvolgimento, superano tra gli altri, “colossi” come il Louvre (14/o), il Metropolitan di New York (43/o), la National Gallery di Londra (44/o) e il Prado (45/o), collocandosi al 9/o posto.
Ogni giorno, da tutto il mondo, si aggiungono in media 545 follower. Il numero di account unici che hanno visto un post degli Uffizi in una settimana è di 128.320 (nel 2018 erano 94.502) con un incremento del 35,7% rispetto al quadrimestre precedente.
Quanto ai paesi che seguono maggiormente gli Uffizi su Instagram, dopo l’Italia ci sono gli Usa, la Spagna, il Brasile e il Regno Unito. Le fasce d’età rappresentate rivelano un pubblico notevolmente giovane con il 30% tra i 25 e i 34 anni, il 22% tra i 35 e i 44 anni, e il 18% tra i 18 e i 24 anni.
Per quanto concerne i contenuti molto apprezzata è stata la mostra virtuale allestita sul sito degli Uffizi con una gallery di capolavori rappresentanti scene della Pasqua, che ha raggiunto 17.443 visualizzazioni.
Su Instagram il post più gradito, tra i 1.126, è stato quello di solidarietà con la Francia per l’incendio alla Cattedrale di Notre Dame a Parigi. Mentre l’immagine con il dipinto-orologio di Andrea Villa, che rappresenta la facciata della famosa chiesa, ha ottenuto 20.026 like.
Il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt commenta: “Grazie ad Instagram, opere meravigliose ma assai poco conosciute come la culla dell’Elettrice Palatina, il Ritratto di Giovane di Pietro Perugino e l’innalzamento del tricolore a Firenze il 27 aprile 1859, dipinto da Enrico Fanfani, sono stati ammirati per la prima volta da decine di migliaia di persone in tutto il mondo questo sintetizza molto bene il grande valore educativo e di ricerca che possono avere i social: attraverso di essi, tantissime persone nel globo possono scoprire e amare capolavori dell’arte dei quali un tempo non avrebbero potuto nemmeno sospettare l’esistenza”.