ROMA – Il prossimo 23 maggio si celebreranno i 60 anni dalla nascita di Andrea Pazienza. In occasione di quest’anniversario, la Cluster Società Cooperativa, con la collaborazione della vedova dell’artista Marina Comandini, ha realizzato un sito ufficiale interamente dedicato a lui. L’iniziativa è stata presentata a Napoli il 22 Aprile, nel corso della diciottesima edizione del Napoli Comicon (Salone Internazionale del Fumetto e del Gioco).
Il sito, come dichiarato dagli organizzatori nel corso della manifestazione di apertura, “aspira a contenere la quasi totalità delle informazioni legate alla sua opera e alla sua vita, fornendo così un valido strumento di ricerca e di studio accessibile a tutti”. Si parte dagli esordi con “Linus” fino a “Frigidaire”, passando per tutte le collaborazioni che Pazienza ha instaurato nel corso della sua carriera. All’interno della piattaforma web, sono presenti anche una serie di lavori che sono stati compiuti al di fuori del contesto fumettistico. Si tratta di Illustrazioni e quadri realizzati per committenza da parte del mondo cinematografico, teatrale e della moda.
Intanto a Rimini, dove dal 23 Aprile è in corso la seconda edizione della Biennale del Disegno, è stata allestita un’esposizione monografica a lui dedicata. Il quotidiano “La Repubblica, invece, si prepara a pubblicare tutta l’opera omnia nel corso delle prossime settimane. Una serie di eventi, dunque, che lo ricordano e che conferiscono un degno riconoscimento alla sua opera. Andrea Pazienza è stato un’artista estremamente prolifico e poliedrico, le cui capacità tecniche sono state ritenute da molti esperti davvero sorprendenti. La morte prematura ha lasciato un segno indelebile non solo nel mondo del fumetto ma nel campo artistico in generale.
Marina Comandini è intervenuta in quasi ogni manifestazione che lo riguardasse. Grazie al suo impegno è stato possibile delineare un percorso artistico che lo rappresentasse in maniera autentica. In una recente intervista, rilasciata per al Resto del Carlino, ha ricordato, come espressione del suo singolare talento, le fasi operative in cui consisteva il suo “metodo non metodo”, apparentemente non lineare e travagliato ma che culminava sempre, magicamente, nel prodotto finito. Come nel caso di una delle sue ultime creazioni, “Pompeo”: “…. era velocissimo a disegnare, e naturalmente era sempre “buona la prima”, quindi poteva non far niente fino a mezzanotte, e iniziare a lavorare a quell’ora, il giorno prima della consegna all’editore. Poteva iniziare dalla parola fine e tornare indietro. Lui aveva sempre ben chiaro quello che stava facendo, anche se apparentemente sembrava casuale”.