PARMA – “Un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni”. Così il poeta Jacques Prévert descriveva Joan Miró, celeberrimo artista spagnolo vissuto in una delle epoche più fervide della storia dell’arte. L’arte di Mirò si fonda, infatti, su sensazioni, emozioni immediate e suggestioni, espresse attraverso colori brillanti e forti contrasti, linee sottili e soggetti allucinati e onirici.
La mostra “Miró. Il colore dei sogni”, ospitata dall’11 settembre al 12 dicembre 2021 nella sontuosa “Villa dei Capolavori” di Mamiano di Traversetolo, presso Parma, è – come sottolinea Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca “un viaggio dentro i sogni di Miró perché questa è la trama della sua arte”.
“Miró (Barcellona 1893 – Palma di Maiorca 1983) dipinge ispirandosi – evidenzia Roffi – alle forme della natura, ma anche alla musica; per un periodo compone inoltre poesie di stile surrealista, seguendo meccanismi psicologici simili a quelli adottati in pittura. Egli aspirava chiaramente al divino e la musica e la poesia erano le sue fonti di ispirazione. Talvolta le parole compaiono anche nei quadri, costituendo la loro chiave di lettura. Un rapporto fra pittura-musica-poesia che ben si accorda con gli interessi e la sensibilità di Luigi Magnani, fondatore della Magnani-Rocca”.
La mostra, realizzata in collaborazione con Fundación MAPFRE di Madrid, attraverso cinquanta opere fra gli anni Trenta e gli anni Settanta per la gran parte a olio su tela, propone un percorso che, orchestrato come una partitura musicale, evidenzia la sfida continua operata dall’artista nei confronti della pittura tradizionale, “con opere come Cheveaux mis en fuite par un oiseau dove Mirò letteralmente massacra – fa notare il curatore – la pittura comunemente intesa, con un certo parallelismo con l’Espressionismo americano nell’idea che la pittura dovesse essere un getto continuo scaturito da una profonda esplosione creativa, pur garantendo alle proprie forme una dirompente integrità individuale malgrado le metamorfosi subite”.
La rassegna documenta in particolare gli ultimi decenni di attività di Miró, con tele di grande formato come Personnage et oiseaux devant le soleil e Personnage devant la lune, e i temi ricorrenti che egli reinventa con frequenza – con l’uso costante di simboli come le stelle, gli uccelli o la donna, e le fantasiose rappresentazioni di teste – nello stesso tempo sottolineando influenze così diverse come la tradizione popolare, la calligrafia asiatica o i graffiti urbani.
L’esposizione rende conto anche dell’attività di illustratore di Mirò grazie al libro d’artista con testi poetici di Tristan Tzara Parler seul (1950), con settantadue tavole a colori dell’artista catalano, esposte in grandi teche.
Ad accompagnare la mostra un catalogo pubblicato da Silvana editoriale con saggi di studiosi spagnoli, tedeschi e italiani.
Info e prenotazioni: info@magnanirocca.it Tel. 0521 848327 / 848148 www.magnanirocca.it