VENEZIA – Sul suo profilo Instagram Banksy ha postato un curioso video con il seguente commento “Setting out my stall at the Venice Biennale. Despite being the largest and most prestigious art event in the world, for some reason I’ve never been invited” .“Sto preparando la mia bancarella alla Biennale di Venezia. Nonostante sia il più grande e prestigioso evento artistico del mondo, per qualche motivo non sono mai stato invitato”.
Il video (performance) è stato realizzato dallo street artist a due giorni dall’apertura della 58/a Biennale d’Arte.
Nella scena appare un individuo, mai visibile in volto, infagottato in abiti pesanti e con un cappello, che monta su un grosso cavalletto delle tele che formano un quadro “scomposto”, “frammentato”, dal titolo “Venice in oil”, che nell’insieme raffigura un “gigante” da crociera nel bacino di San Marco.
Il tipo viene però avvicinato dalla polizia municipale che lo invita ad allontanarsi perché “non autorizzato”, senza tuttavia multarlo o chiederne l’idendità.
La scena si chiude con l’uomo che che si allontana portando via la sua opera, ma proprio in quel momento, in totale sincronia temporale, si vede una nave da crociera attraversare il bacino San Marco. Coincidenza? Non proprio. Come ha spiegato il comandante della Polizia Municipale lagunare, Marco Agostini all’Ansa “Non è stato un caso”, si tratta piuttosto di un siparietto “genialmente” dall’artista che colpisce stupendo ancora una volta.
Nel frattempo Banksy ha anche rivendicato la paternità del murale “Naufrago bambino”, comparso a metà maggio su un muro a filo d’acqua nel canale di Ca’ Foscari a Venezia, vicino all’università. Il graffito ritrae un bambino in chiaroscuro nero e grigio, in piedi, mentre regge una sorta di torcia che emette una nuvola di fumo rosso cangiante.
L’opera è stata pubblicata sul profilo Instagram ufficiale di Banksy, che vale appunto come una “rivendicazione” di paternità.