ROMA – “The Inadequacy Of Language” è il titolo scelto dalla giovane artista cinese Xiaoyi Chen per la sua prima mostra in Italia, ospitata a Roma dalla galleria Matèria, fino al 7 giugno 2016.
Chen presenta una serie di opere fotografiche appartenenti ai due progetti “Koan” e “An Infinitesimal Wink”.
Il primo lavoro racchiude un insieme di fotoincisioni, attraverso le quali l’artista indaga la realtà superficiale delle cose, siano esse corpi, oggetti o paesaggi, per arrivare alla loro essenza, a quella realtà a cui si accede solo superando l’illusione data da una percezione mediata dalla ragione.
Nel buddismo Zen, infatti, il Koan è una storia, spesso in forma di enigma, proposta all’allievo dal proprio maestro, come strumento della pratica meditativa. La risposta al Koan testimonierà la realizzazione della “visione dell’essenza”.
In questo percorso verso il “risveglio” della mente e di conoscenza della realtà, l’esperienza diretta delle cose è fondamentale. Arrivare alla realtà unitaria delle cose, prevede che si debba entrare in esse e vivere la realtà delle cose stesse. Così come per capire il Koan bisogna vivere il Koan, per comprendere la realtà è necessario viverla, entrarci dentro, abbandonando l’incompletezza della parola, che non sarà mai esaustiva nel suo intento di definizione.
Nelle sue opere, è come se Chen compisse un viaggio dentro gli oggetti, i corpi, i paesaggi, cercando di smaterializzarne la superficie, nel costante tentativo di coglierne l’essenza.
Nelle stampe monocromatiche, su pregiate carte giapponesi, di “An Infinitesimal Wink”, l’artista continua il lavoro di astrazione sulla forma superficiale delle cose, indagando la relazione tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, sovvertendo la concezione percettiva ordinaria.
In entrambi i progetti, l’artista afferma di utilizzare le tonalità del bianco e nero, rifacendosi alle atmosfere desolate e malinconiche, espressione del minimalismo nella poetica degli antichi dipinti monocromatici cinesi.
I lavori presentati da Chen offrono la possibilità di entrare in contatto e di confrontarsi con aspetti del pensiero orientale e della sua poetica artistica, riscontrando comunque molte affinità con aspetti relativi alla ricerca propria dell’astrattismo occidentale. Le opere esposte parlano di quel grande bisogno di consapevolezza e conoscenza, che è carattere tipico dell’essere umano e come tale sostanza di ogni cultura
Vademecum
Xiaoyi Chen
“The Inadequacy Of Language”
dal 5-05-2016 al 7-06-2016
Matèria Gallery
Via Tiburtina, 149
Orari: dal martedì al sabato, ore 11.00-19.00
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