PALERMO – È prevista per sabato 21 Maggio 2016 l’inaugurazione della prima antologica di Mustafa Sabbagh nello spazio di archeologia industriale ZAC ai Cantieri Culturali alla Zisa, luogo di riferimento per il contemporaneo nel sud d’Europa e nel cuore del Mediterraneo, come ha sottolineato l’Assessore alla Cultura Andrea Cusumano. Lo spazio infatti ha visto un susseguirsi di mostre a partire da quella di Mauro d’Agati curata da Gerhard Steidl, seguita dalla suggestiva antologica dedicata a Regina José Galindo, per proseguire con le grandi retrospettive di Hermann Nitsch e di Letizia Battaglia. Una programmazione destinata ad arricchirsi e che precede l’avvenimento-clou che farà di Palermo capitale dell’arte contemporanea nel 2018, con la celeberrima biennale d’arte internazionale Manifesta 12.
Il Sindaco Leoluca Orlando, annunciando la mostra di Sabbagh, ha affermato: “La città di Palermo accoglie Mustafa Sabbagh a ZAC, riconoscendo in lui un comune codice genetico quello di un funambolo che, non dimenticando il rischio della caduta, vuole imparare a volare – e farlo attraverso il linguaggio a lui più congeniale, l’arte. Oggi più che mai abbiamo bisogno di ricollegare le nostre radici alle ali. Tenere ferma la consapevolezza della nostra storia, delle nostre tradizioni e della nostra cultura, pur coltivando l’ambizione a volare attraverso l’accoglienza ed il coraggio di scegliere la propria identità, atto supremo di libertà”.
Sabbagh, artista italo giordano, già assistente di Richard Avedon e docente al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, dopo una brillante carriera come fotografo di moda, riconosciuta dai magazines più prestigiosi del mondo, decide di concentrare la sua ricerca nell’arte contemporanea per mezzo della fotografia e della video-arte, attraverso una sorta di contro-canone estetico dove il punctum è la pelle – diario dell’unicità individuale. Armonia dell’imperfezione, indagine psicologica e studio antropologico attraverso la costruzione dell’immagine, sono gli stilemi che Sabbagh trasferisce con disinvoltura dalle pagine patinate, alle gallerie più famosi del mondo – tra cui il Musée de l’Élysée di Losanna, considerato tempio internazionale della fotografia.
A Palermo l’artista, nei 2000 mq dell’ex hangar industriale dell’inizio del Novecento, esporrà oltre 75 opere fotografiche tra le più famose, 10 opere video e tre nuove video-installazioni site-specific, oltre all’installazione fotografica acquisita dalla collezione permanente di arte contemporanea del MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo (Roma), che verrà presentata in anteprima assoluta, come molte delle opere inedite che l’artista ha scelto di battezzare a Palermo. Di questa mostra Sabbagh firma anche la curatela e nella sua idea lo spazio ZAC sarà concepito come un contenitore della schizofrenia contemporanea, un grande armadio che vive del suo disordine e della psicosi di chi lo possiede, metafora di un’umanità disorientata, schizofrenica nell’occultamento delle sue paure, qui catalogate dall’artista. Un’umanità dimentica della sua stessa umanità, dell’urgenza di integrazione – individuale e sociale, da qui il monito di Sabbagh che invece richiede come fosse un comandamento laico: non dimenticare.
“Uno schizofrenico non dimentica; uno schizofrenico accumula” scrive Sabbagh, “come in un disturbo da personalità multipla, come in uno zapping impazzito”. Nell’idea di questo nuovo allestimento, le opere d’arte di Mustafa Sabbagh si ribellano alla prevedibilità di un ordine filologico, per irrompere in contraddizioni necessarie.
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Vademecum
XI COMANDAMENTO: NON DIMENTICARE
mostra antologica di MUSTAFA SABBAGH
DAL 21 MAGGIO AL 17 LUGLIO 2016
INAUGURAZIONE: SABATO 21 MAGGIO, ORE 18.30
ZAC Zisa Zona Arti Contemporanee
Cantieri Culturali alla Zisa, via Paolo Gili, 4, Palermo
dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 18.30
telefono: 091 8431605 | email: museispaziespositivi@comune.palermo.it