ROMA – Il Covid non ha fermato i collezionisti d’arte che continuano, infatti, a investire in particolare nell’arte contemporanea (94%). Questo in sintesi quanto emerge dall’indagine di Intesa Sanpaolo, presente nel volume “Collezionisti e valore dell’arte in Italia”.
Nello specifico l’indagine sottolinea che i collezionisti hanno un’età media poco superiore ai 58 anni (la maggioranza degli intervistati ha più di 40 anni) e nel 75% dei casi si tratta perlopiù di uomini. Risiedono inoltre per il 70% nelle regioni più ricche del Paese (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia-Giulia), al Centro solo l’11%, al Sud il 7% e all’estero il 4%.
Nella maggioranza dei casi sono laureati, prevalentemente imprenditori, liberi professionisti, o dirigenti d’azienda.
Per quanto riguarda la scelta delle opere e della composizione della collezione, i fattori emotivi risultano predominanti. Circa un 30% ha comunque espresso almeno una motivazione di natura economica, come la potenziale rivalutazione dell’opera (35%), la conservazione del capitale (28%), la liquidabilità dell’opera (15%).
Risulta poi che i collezionisti più influenti si concentrano ancora in Occidente, in particolare negli Usa e nell’Europa Occidentale, per una combinazione di fattori economici, sociali e culturali.
I collezionisti si sentono parte di una élite, ovvero di un network sociale extra-ordinario. I canali di acquisto preferiti sono rappresentati da gallerie e case d’asta, insieme alle fiere di settore che, nel tempo, si sono affermate come ulteriore canale. Sono inoltre interessati non solo al valore sociale e culturale dell’arte ma anche agli aspetti di natura economico-finanziaria.
“Per quanto riguarda le opere possedute, i dipinti sono la tipologia più ricorrente e il contemporaneo è più popolare dell’antico: la stragrande maggioranza dei collezionisti compresi nel campione (82%) raccoglie arte contemporanea, mentre l’arte moderna e impressionista si colloca al secondo posto (39%). I gusti dipendono dall’età: se i collezionisti under 40 esprimono una marcata preferenza per le opere d’arte contemporanea, gli over 60 acquistano più spesso opere di periodi precedenti” – spiega la ricerca di Intesa Sp.
Il budget medio annuo destinato all’acquisto di nuove opere varia considerevolmente, con il 30% che spende meno di 5.000 euro l’anno, contro un 16% che ne investe più di 50.000.
Infine per quanto concerne gli aspetti gestionali, la maggior parte degli intervistati dichiara di conservare la propria raccolta a casa, poco più di un quarto (27%) in ufficio e una quota ancora minore (8%) in uno spazio espositivo dedicato.