FIRENZE – Tempo Reale e tempo della realtà. Gli orologi di Palazzo Pitti dal XVII al XX secolo è la mostra, a cura di Simonella Condemi, Enrico Colle, che aprirà il 13 settembre presso la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti che, per la prima volta, richiamerà l’attenzione del pubblico sulla importante collezione di orologi conservata nel museo.
La monumentale figura marmorea di Kronos di Gherardo Silvani accoglierà i visitatori nel cortile del Palazzo, per indicare il percorso espositivo – allestito in alcune sale dell’Appartamento della Duchessa d’Aosta – alla scoperta delle molteplici forme che il tempo assunse nelle varie epoche in cui la Reggia fiorentina fu residenza di tre diverse dinastie: medicea, lorenese e sabauda.
Studiati per lo più come parte dell’immenso patrimonio di arredi ed opere d’arte del palazzo, gli orologi, testimoni (quasi) silenziosi dello scorrere degli eventi, furono importanti per poter regolare i ritmi della vita a corte, oltre che simboli di prestigio per chi li possedeva. Questo studio ha inoltre consentito di apprezzare, sotto le diverse forme di realizzazione, la straordinaria qualità degli orologi sia dal punto di vista tecnico scientifico che da quello storico artistico.
“Apprezzati anche a Firenze non solo come oggetti d’arte, spesso di lusso e pregio inaudito, ma anche per il fatto di essere automi meravigliosi – come si sa dalle fonti fin dai tempi di Lorenzo il Magnifico – gli orologi delle collezioni medicee e lorenesi ci restituiscono l’immagine di una corte dove le competenze meccaniche e tecniche erano ammirate non meno delle doti creative degli orafi che inserivano i meccanismi entro complesse decorazioni (molto spesso popolate di allegorie sul Tempo) e dove addirittura si stipendiava un orologiaio per mantenere in ordine i delicati meccanismi di questi oggetti preziosi.” (E. D. Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi).
Il tempo Reale, tradotto nelle forme dei preziosi orologi delle Collezioni Granducali e Reali di Palazzo Pitti, si conclude simbolicamente con l’opera di Piero Bernardini “La partenza del Granduca Leopoldo II da Firenze nel 1859”, momento in cui le sorti della Toscana e dell’intera penisola viravano verso la realizzazione dell’unità nazionale. Il palazzo avrebbe di lì a poco cambiato il suo ruolo, divenendo spazio per il tempo della realtà, perdendo la funzione di reggia per acquisire quella di museo.
Vademecum
Dal 13 settembre 2016 all’8 Gennaio 2017
Firenze, Palazzo Pitti – Galleria d’arte moderna
Biglietto: intero: € 13, ridotto: € 6,50
Info: +39 055 2388601/616
gam@polomuseale.firenze.it
http://www.gallerieuffizimostre.it/