ROMA – Una manifestazione a “chilometro zero”, così l’artista Andrea Fogli, scherzosamente, definisce la mostra “Trastevere – Intrecci d’arte e vita” in esposizione al Museo di Roma in Trastevere, ma non solo. Parlare di “mostra”, nel senso più classico del termine, non sarebbe del tutto appropriato, considerato il coinvolgimento che questo incredibile progetto implica sia in termini di spazio, in quanto si estende anche fuori dal museo, sia in termini di partecipazione della cittadinanza residente nel quartiere.
Si tratta allora di una manifestazione “compartecipata e a chilometro zero” perché, come sottolinea ancora Andrea Fogli, che “ArteMagazine” ha incontrato per un approfondimento sul tema, “tutti i materiali in mostra nel museo e nel quartiere sono stati raccolti nel rione nel raggio di 800 metri, grazie appunto alla compartecipazione e alla sinergia di tante persone che hanno aderito al progetto”.
Ed è quindi Fogli, in qualità di ideatore, curatore, artista, deus ex machina di questa articolata iniziativa, nonché cittadino residente in Trastevere da 25 anni (“mio nonno era di Trastevere e aveva una osteria a via del Moro anche se non ho ben capito ancora dove fosse e mio figlio è nato in questo quartiere a cui è molto legato”) a farci da guida in questo percorso del tutto inedito e originale, nel quale la “messa in scena” di materiali eterogenei, che vanno dalle foto ai documenti, agli oggetti più svariati, alle opere d’arte, agli scritti, restituisce perfettamente il variegato tessuto che caratterizza questo rione “unico” di Roma, al quale l’artista ha voluto rendere omaggio offrendone una visione che lui stesso ha definito “in positivo, perché non si vuole polemizzare o fare accenno a quelle cose che non vanno nel quartiere”.
Spiega infatti Fogli come lo scopo della manifestazione sia proprio quella di “restituire la positività di una realtà eterogenea, con tante attività sia storiche che più recenti. Per questo è stato realizzato un lungo lavoro di ricerca e di messa in rete di persone e di diverse entità per creare sia il percorso interno che esterno al museo, coinvolgendo oltre 80 locali nei quali sono state sistemate opere ad hoc”. Un lavoro minuzioso, svolto nell’arco di tanti mesi e ancora in divenire, al quale gli abitanti del rione non si sono sottratti ma hanno aderito con la volontà di trasmettere le loro memorie e le loro testimonianze.
Il percorso museale si apre con la sezione Rimembranze, un corredo visivo e tangibile di oggetti di una serie di ‘testimoni guida’ di Trastevere. “Mettere insieme tanti materiali raccolti all’interno del rione è stato come realizzare una ‘wunderkammer’ ,’una camera delle meraviglie’. Fin dall’inizio – spiega ancora Fogli – conoscendo le case, le botteghe del quartiere ho pensato che si potesse davvero raccogliere una serie di materiali mettendoli uno sull’altro un po’ nella vecchia forma della quadreria, per ricostruire quella che è l’energia, la vitalità e la sovrabbondanza di questo quartiere, ma anche le sue varie e diverse nature. In queste raccolte pubblico e privato si mescolano per rendere tutto ciò più vicino a chi guarda”.
Lungo le pareti della sala si susseguono omaggi sia a cittadini che vivono e lavorano nel rione, sia a personalità più note e conosciute che hanno vissuto e lavorato in vario modo a Trastevere, dagli artisti Titina Maselli a Alighiero Boetti, dal musicista Stefano Rosso (a cui è stata dedicata anche una passeggiata musicale il 7 dicembre scorso) al sindacalista Bruno Trentin, ricordato attraverso la moglie Marcelle Padovani, fino a Giuliano Gemma, nella veste inedita di scultore, alla burattinaia Maria Signorelli, a personalità meno note al grande pubblico come l’attore Francesco Carnelutti o il pittore Benvenuto Ferrazzi chiamato ‘il pittore matto’.
“La bellezza di questo progetto – rimarca Fogli – è quella di aver riunito varie realtà che normalmente non sono in dialogo” con l’intento anche di “comunicare come il mondo dell’arte non debba essere autorefereziale ma aperto a tutto ciò che ci circonda. Ho vissuto questa esperienza quasi come un pifferaio magico, questa idea ha infatti man mano contagiato altre persone. Un progetto che in effetti non rientra nei canoni delle usuali mostre e che è invece un po’ come una grande opera d’arte intensa e vera dedicata alla comunità. Allo stesso tempo il progetto rappresenta anche un invito, un messaggio a tutti gli artigiani a guardare la loro attività come una forma d’arte. Arte infatti è anche la dimensione delle relazioni che si creano. La cosa bella di Trastevere è proprio il rapporto diretto con le persone, senza barriere”.
Dalle Rimembranze si passa alla sezione Risorgimenti, quei “risorgimenti” appunto che hanno preso vita a Trastevere in tempi più recenti, grazie alle energie di persone riunite in ‘collettivo’ che, senza finanziamenti o aiuti istituzionali, hanno dato vita ai loro sogni e alle loro utopie. Si va dalla Comunità di Sant’Egidio a realtà più laiche come la factory di illustratori, artisti, artigiani di via Bertani che ogni anno si espande nella via e mette in scena il ‘Bertani day’, ai ragazzi del Nuovo Cinema America occupato, all’associazione Trastevere Attiva, dedicata ad arginare il degrado del rione, oppure alla rivista autogestita ‘Scomodo’ messa su da alcuni giovanissimi. Infine il progetto Piazza Tevere – Tevereterno ideato dall’artista americana Kristin Jones per le banchine del fiume tra ponte Sisto e ponte Mazzini, che ha coinvolto negli ultimi anni noti artisti e musicisti interrnazionali, incluso William Kentridge con il suo famoso monumentale fregio dei ‘Triumphs & Laments’. Si tratta insomma di associazioni che “stanno portando avanti la stessa maniera umana di relazionarsi dei vecchi trasteverini”.
La terza sezione è Divinazioni, “che insieme alle opere d’arte collocate nelle Edicole, ovvero in botteghe, laboratori, librerie, teatri ed altri locali di Trastevere, sono le arterie che dal cuore della mostra allestita nel museo si estendono coinvolgendo il territorio: non solo per risvegliarlo ad arte, ma anche per far conoscere luoghi e locali dove poter toccare con mano la ‘vera Trastevere’”. La sezione documenta infatti degli interventi che gli artisti hanno realizzato, su invito e suggerimento di Fogli, in alcuni luoghi emblematici del rione. Il percorso delle Divinazioni prevede anche diversi happening di fronte ai monumenti dedicati al Belli, a Trilussa, a Giuditta Tavani Arcuati “che stanno li un po’ addormentati con l’idea proprio di risvegliarli”. Così come si sono voluti risvegliare anche gli alberi “perché ci sono delle presenze vegetali molto curiose qui a Trastevere che negli ultimi 30/40 anni è diventato un quartiere molto verde grazie ai trasteverini che hanno cominciato a piantare alberi e diversi tipi di piante”.
Insomma Fogli ha voluto ricostruire “gli intrecci d’arte e di vita” di questo organismo vivo e pulsante che è Trastevere, non con l’approccio distaccato e accademico, categorizzante o con lo sguardo d’artista autoreferenziale, ha preferito invece uno sguardo soggettivo, affettivo ed empatico, e soprattutto libero da sovrastrutture, capace di trasformarsi di volta in volta, incontro dopo incontro.
Galleria Fotografica
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Vademecum
TRASTEVERE – Intrecci d’arte e di vita
18 novembre 2016 – 26 febbraio 2017
Ideazione, cura e installazione mostra Andrea Fogli
Museo di Roma in Trastevere
Piazza di Sant’Egidio, 1/b 00153 Roma, Italy
www.museodiromaintrastevere.it
da martedì a domenica ore 10-20 chiuso lunedì
La biglietteria chiude alle ore 19.00
Tariffe non residenti: Intero: € 6,00. Ridotto: € 5,00
Tariffe residenti: Intero: € 5,00. Ridotto: € 4,00
gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente