VENEZIA – Gli organizzatori del Padiglione Ucraino alla prossima Biennale Arte di Venezia, in programma dal 23 aprile al 27 novembre 2022, annunciano di avere sospeso i preparativi per la mostra, sottolineando però che questa decisione non rappresenta “la posizione e le intenzioni del Ministero della Cultura e della Politica dell’Informazione dell’Ucraina, ma una posizione personale del team dietro al Padiglione”.
Per la Biennale d’Arte 2022, l’Ucraina ha scelto come suo artista rappresentante Pavlo Makov. La sua opera doveva essere spedita a breve a Venezia, ma lo scoppio della guerra e il conseguente blocco dei voli dall’Ucraina non consente per il momento qualsiasi tipo di viaggio.
L’artista Pavlo Makov e i curatori Lizaveta German, Maira Lanko e Borys Filonenko spiegano, infatti, in un comunicato: “L’Ucraina è stata invasa. La Federazione Russa ha attaccato una pacifica nazione indipendente dell’Ucraina. Le nostre vite, le vite dei nostri cari e tutto ciò che rappresentiamo – pace, libertà, democrazia, cultura – sono state messe in pericolo. Il nostro team è sparso per tutta l’Ucraina: Kharkiv, Kiev, Leopoli. Abbiamo anche un membro del team fuori dall’Ucraina. Al momento della pubblicazione di questa dichiarazione, non siamo in pericolo, ma la situazione è critica e cambia ogni minuto. Al momento, non siamo in grado di continuare a lavorare al progetto del Padiglione a causa del pericolo per le nostre vite. Tutti i voli internazionali da e per l’Ucraina sono cancellati. Viaggiare in giro per il paese è rischioso”.
Il team del Padiglione si dice comunque “determinato a rappresentare l’Ucraina alla Biennale di Venezia, ma non dipende tutto da noi. Se la situazione cambierà, e sarà sicuro continuare il nostro lavoro e viaggiare, saremo a Venezia. Non possiamo ancora confermare che il nostro progetto sarà completato, ma possiamo promettere che faremo tutto il possibile per salvare un’opera d’arte unica prodotta da Pavlo Makov e dal nostro team appositamente per la prossima Biennale per rappresentare l’Ucraina nel modo in cui merita”.
Il comunicato termina con un appello rivolto alla comunità artistica internazionale: “chiediamo alla comunità artistica internazionale di utilizzare tutta la nostra influenza per fermare l’invasione russa dell’Ucraina. Le armi possono ferire i nostri corpi, ma la cultura cambia le nostre menti. Questa guerra è uno scontro di civiltà: un mondo libero e civile è attaccato da quello barbaro e aggressivo. Se continuiamo a essere osservatori passivi della situazione, perderemo tutto ciò per cui lavoriamo e tutta l’eredità dei nostri predecessori: arte, amore, libertà di espressione e capacità di creare. Sostenete l’Ucraina in questo momento difficile”.