TORINO – Prende il via il progetto sperimentale “Cultura di Base”, che prevede l’apertura di ambulatori di medicina generale della Asl Città di Torino in luoghi di cultura, quali musei, biblioteche e poli culturali della città.
Il progetto, nato nel 2020 nell’ambito del percorso sperimentale Well Impact della Fondazione Compagnia di San Paolo, da un’idea di Fondazione per l’architettura/Torino, si svilupperà ai Musei Egizio e dell’Automobile, al Parco d’Arte Vivente, alla Biblioteca civica Primo Levi e al Polo del ‘900.
Qui, dunque, gli spazi diventeranno sale d’attesa e di visita dei pazienti, il fine è quello di umanizzare i luoghi di cura attraverso l’architettura. La sperimentazione durerà circa 6 mesi, da maggio a ottobre.
“L’architettura , come la cultura stessa è apportatrice di bellezza e di benessere e concorre alla cura, diventando parte integrante di un percorso terapeutico, permettendo infine un miglioramento qualitativo della vita delle persone e di intere comunità” – ha spiegato la presidente della Fondazione per l’architettura / Torino, Gabriella Gedda.
“Il progetto – ha aggiunto la direttrice Eleonora Gerbotto – intende verificare come un’esperienza di cura all’interno di un luogo ad architettura intensa possa comportare la riduzione dello stress dell’attesa correlato e indotto al dover sostare in un ambiente non confortevole“.
“Questi due anni di pandemia – ha osservato Guido Giustetto, presidente Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri – hanno messo a dura prova il nostro sistema sanitario e con esso la medicina di famiglia. Tra i medici sono aumentati lo stress, l’insonnia, la difficoltà di conciliare il lavoro con la famiglia, il burn out. Potrebbe sembrare velleitario, in queste condizioni, lanciarsi in un progetto di ricerca per lo meno insolito, mettendo in campo nuove risorse. Ma l’occasione di rafforzare la relazione di cura tra medico e paziente, rivoluzionando l’ambiente nel quale si determina, è troppo affascinante per non essere colta”.
“L’Asl Città di Torino, durante il periodo pandemico, ha già sperimentato positivamente l’arte nei luoghi di cura, a beneficio delle esigenze dei sanitari e dei pazienti, attivando percorsi di comunicazione e di condivisione di emozioni, alla presenza e con il supporto di critici e storici dell’arte – ha infine ricordato Carlo Picco, dg dell’Asl Città di Torino – con l’avvio del progetto, che prevede il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale e dei pazienti vengono offerti l’architettura e i contenuti culturali degli spazi selezionati, come esperienza multisensoriale, in grado di generare emozioni e apprendimento profondi, tutti ingredienti del percorso stesso di cura”.