ROMA – Si intitola Father and Son la mostra che l’artista siciliano Alessandro Finocchiaro presenta, dall’11 maggio al 30 giugno 2024, nella sezione Ospiti della Galleria Blocco 13, fondata da Laura Barbarini e Maurizio Piefranceschi.
Tematiche e riflessioni in mostra
L’opera che dà il titolo all’esposizione Father and Son è il risultato di un lungo processo creativo avviato durante la primavera del 2020 a Collevecchio, in provincia di Rieti. Il dipinto, di dimensioni notevoli, è stato realizzato nel corso della pandemia, periodo che ha indubbiamente influenzato il suo sviluppo e la sua tematica. Il titolo trae spunto dal celebre brano del 1970 di Cat Stevens, suggerendo il tema centrale dell’opera: la complessa relazione tra un padre e suo figlio.
La scelta di affrontare il tema della paternità e dei rapporti familiari riflette l’interesse di Finocchiaro per le emozioni sottese alle relazioni interpersonali. Father and Son si presenta come un’opera che invita alla riflessione, a un’introspezione sulle dinamiche familiari e sulle loro implicazioni nella formazione dell’identità individuale.
“Dipinsi e ridipinsi alcune parti della tela praticamente per anni – scrive l’artista – una sorta di tenda-albero calò sulla figura del papà. Il bambino era nato sulla tela con un’espressione preoccupata, riflessiva. Il padre andava dritto, quasi pensando solo alla strada …”.
Nel dipinto – spiega Carlo Alberto Bucci – “Il padre ha la mano destra chiusa a pugno e appoggiata sull’inguine mentre la sinistra tiene per mano il figlio bambino. E anzi sembra sia lui a tirare e tenere il genitore titubante. Il padre è preoccupato, lo dice il suo sguardo (per non parlare di quel tronco o sacco o ombra che, verde smeraldo su verde limaccioso, gli sta minaccioso alle spalle) laddove l’altro, l’erede, guarda avanti pur avendo ancora il ciuccio in bocca. In definitiva, quanto di più distante da un edulcorato quadretto familiare. Una vera opera, Father and Son, sulla difficoltà dei due ruoli, sulle asprezze e i rischi – ma anche sull’emozione e la bellezza – di un percorso da intraprendere, fin dove è possibile, insieme. Il figlio e il padre“.
L’ambientazione della mostra all’interno dello spazio di Blocco 13 “che ha dimensioni simili allo studio di Collevecchio“- come ricorda Bucci – è stata studiata e concepita per richiamare l’atmosfera originaria in cui è nata Father and Son, “figlia di una pittura di memoria e di sentimenti, antinaturalistica e ideale nonostante le apparenze, che è propria di Alessandro Finocchiaro”.
Oltre a Father and Son, la mostra presenta anche altre opere significative dell’artista. Tra queste spiccano Dal buco, un dipinto di piccole dimensioni che rimanda al paesaggio di Collevecchio e In cucina, tela del 2024 realizzata in Sicilia.
Chi è Alessandro Finocchiaro
Nato a Catania nel 1967, Alessandro Finocchiaro è un artista che ha iniziato a esporre le sue opere a metà degli anni ’90, dopo aver completato gli studi classici e musicali e essersi specializzato come Maestro di pianoforte.
Mostre
- Nel 2024, “Nocturnal Ballads” a cura di Lorenza Boisi presso Chassis, Torino.
- Nel 2023, “Piume” a Magliano Sabina, con un testo di Giorgio Agamben, e “Fabula Animale” presso la Biblioteca Vallicelliana di Roma, con La società lunare.
- Nel 2021, “Diario di bordo” a Caltagirone, “Cartografia sensibile/Landina” ad Ameno.
- Nel 2020, “L’amaro miele” a Comiso, Fondazione Gesualdo Bufalino, con i dipinti di Finocchiaro, e “Le altre opere” al Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese, Roma.
- Nel 2019, “Cats love birds” a Milano, Mars (con Giulio Catelli), e “Selvatico 14” a Fusignano, Museo di San Rocco.
- Nel 2018, “Oltre il segno” a Roma, Galleria Andrè, e “Landina” ad Ameno, Museo Tornielli.
- Nel 2017, “Birds” a Vicenza, L-Officina e Galleria Ghelfi, e “Il verde è il nostro segno” a Roma, Galleria Andrè (con Laura Barbarini).
- Nel 2016, “Esploratori da camera” a Caltagirone, Scalamatrice 33 (con Maurizio Pierfranceschi), e a Castelfranco Veneto, Galleria Flaviostocco (con Giulio Catelli).
- Nel 2015, “Il puro soggetto visto” a Ragusa, Civica Raccolta Carmelo Cappello, Palazzo Zacco, e “Corrispondenze” (con Calusca) con testi di Ruggero Savinio e Marco Di Capua, in una mostra itinerante.
- Nel 2009, una mostra personale alla Galleria Lo Magno, con un testo di Stefania Portinari.
- Nel 2005, una mostra personale alla Galerie Arphil di Parigi, con un testo di Guido Giuffrè.
Nel 2011, ha partecipato alla 54a Biennale internazionale d’Arte di Venezia, con tre dipinti esposti nella sezione veneta, a cura di Vittorio Sgarbi.
Oltre alle mostre, Finocchiaro ha illustrato per Menadito la poesia Il corno dell’araldo di Alfred Jarry e ha realizzato per Canecapovolto/Il libro unico un libro d’artista sulla poesia Eksperiment di Wislawa Szymborska. Nel 2009 è stato realizzato il video-documentario Il muro e le rose, di Sebastiano Pennisi e Zoltan Fazekas (Italia, 24 minuti).