Nel cuore del rione Monti, quartiere simbolo della Roma creativa, Casa Monti si conferma laboratorio d’arte e di stile. Con l’avvio delle Residenze d’Autunno il boutique hotel, firmato da Leitmotiv Group e progettato dall’interior designer francese Laura Gonzalez, inaugura una nuova stagione di progetti site-specific che coniugano arte contemporanea e design, presentando la struttura non solo come spazio di accoglienza, ma come un vero dispositivo culturale. I protagonisti di questa prima edizione sono Ben Arpéa e Giotto Calendoli, due artisti appartenenti a generazioni e linguaggi diversi, ma accomunati da una visione interdisciplinare della creatività.
Ben Arpéa: la Roman Suite come opera d’arte totale
Il 4 novembre Casa Monti ha presentato l’intervento dell’artista francese Ben Arpéa all’interno della Roman Suite, al sesto piano dell’hotel.
Nato e attivo a Parigi, Arpéa è tra le voci più interessanti della giovane pittura europea. Cresciuto in una famiglia di collezionisti, ha elaborato un linguaggio che intreccia astrazione geometrica e figurazione simbolica, con chiari rimandi alla Pop Art e al Surrealismo. Le sue superfici cromatiche, dense e strutturate, rivelano una sensibilità mediterranea e un approccio quasi tattile al colore, che diventa materia viva. A Casa Monti, Arpéa trasforma la suite in un ambiente immersivo, in cui pittura e interior design convivono in continuità. Con la collaborazione dell’artigiano Victor de Rossi, realizza arredi su misura e interventi pittorici che si estendono su pareti, tessuti e rivestimenti. Il risultato è una residenza d’autore che ridefinisce la relazione tra spazio abitativo e spazio espositivo. La Roman Suite diventa così un’esperienza pittorica, arricchita dal profumo di una candela creata dallo stesso artista, simbolo di un viaggio ideale tra Roma, Parigi e la Provenza. «Desidero che chi entra possa vivere all’interno del mio universo creativo», spiega Arpéa, la cui pratica tende da sempre a superare i confini della tela per esplorare dimensioni più esperienziali. L’intervento a Casa Monti rappresenta anche un ideale gemellaggio tra le due capitali della cultura, consolidando la rete europea del Leitmotiv Group, già promotore del progetto La Fantaisie a Parigi, presentato durante Art Basel.



Giotto Calendoli e la collezione “Stolen at Casa Monti”: design come gesto relazionale
Accanto alla pittura ambientale di Arpéa, Giotto Calendoli introduce a Casa Monti un progetto che è anche performance. Stolen at Casa Monti è una collezione di oggetti d’arredo e abbigliamento ispirata all’identità del luogo: accappatoi, felpe, cappellini, piatti e bottiglie d’olio che, più che souvenir, diventano frammenti di una comunità temporanea. Calendoli, nato a Napoli nel 1989 e oggi di base a Milano, è una figura trasversale nel panorama del design italiano. Fondatore del brand Handle With Freedom (HWF), ha costruito una poetica che unisce artigianato, moda e sostenibilità, spesso attraverso processi partecipativi e collaborazioni con brand internazionali come Louis Vuitton, Jo Malone London e Samsung. La sua pratica indaga il confine tra prodotto e gesto artistico: nel caso di Casa Monti, l’atto del “rubare” (o portare via) un oggetto diventa parte integrante dell’opera.











