DELFT – Dopo Johannes Vermeer, Pieter de Hooch è considerato a livello internazionale il pittore più famoso nella Delft del XVII secolo. Tuttavia la grandezza di Vermeer ha spesso oscurato la figura di questo altrettanto talentuoso e straordinario pittore.
“Nel 2019 offriremo a Pieter de Hooch il podio che merita esponendo a Delft i suoi quadri più belli. – Assicura Janelle Moerman, direttrice del Museo Prinsenhof Delft – Le 30 opere esposte offriranno ai visitatori un’opportunità unica per studiare nel dettaglio lo stile e il linguaggio visivo di Pieter de Hooch. È la prima volta che un simile numero di capolavori di De Hooch ritorna nella “sua” Delft, dove quasi 400 anni fa ha raffigurato i cortili e gli interni più belli della città. Diventa così possibile vivere l’atmosfera del XVII secolo tipica di Delft, con edifici e chiese straordinari”.
La retrospettiva assume particolare importanza anche perché farà parte dell’anno tematico in Olanda del 2019 : ”Rembrandt e Il Secolo d’Oro”.
Al centro di questa grande esposizione ci saranno i quadri che de Hooch ha realizzato a Delft tra il 1652 e il 1660. Le opere in esposizione arriveranno dai principali musei europei e americani. Tra questi ci sono molti dipinti famosi che non sono mai stati esposti (oppure lo sono stati molto tempo fa) nei Paesi Bassi, come “Donna e serva in un cortile” del Museo di Stato dell’Hermitage (San Pietroburgo) e “Cortile di una casa a Delft” della National Gallery (Londra). Si aggiungono inoltre opere in prestito da musei come il Museo Thyssen-Bornemisza (Madrid), la Kunsthaus di Zurigo e la National Gallery of Art (Washington). Tra queste è da segnalare il capolavoro straordinario “Giocatori di carte in un interno” dalla Royal Collection britannica.
La mostra include inoltre opere in prestito dalla Mauritshuis, dal Museo Boijmans Van Beuningen, dal Museo di Amsterdam e naturalmente dal Rijksmuseum, che vanta una delle più ampie collezioni di De Hooch al mondo.
La rassegna è anche l’occasione per presentare i risultati di alcune ricerche avviate nel 2017, che hanno visto la collaborazione del Museo Prinsenhof Delft con il Rijksmuseum, con l’Università TU di Delft, con un archivista e storico dell’arte e uno storico dell’architettura.
Sono inoltre in fase di studio i dipinti del Museo Boijmans Van Beuningen, della Gemäldegalerie der Academie der Bildenden Künste (Vienna), della Staatliche Kunsthalle di Karlsruhe e di una collezione privata. La ricerca promette dunque di fornire nuovi spunti in ambito storico-artistico, in ambito tecnico e sui materiali dell’opera del pittore di Delft.
Una dettagliata descrizione della ricerca sarà presente anche nel catalogo dell’esposizione.
{igallery id=6381|cid=1236|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0}