FIRENZE – Palazzo Strozzi a Firenze accoglie una delle mostre più attese dell’anno: Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole. L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi in collaborazione con la Helen Frankenthaler Foundation. sotto la curatela di Douglas Dreishpoon, Direttore dell’Helen Frankenthaler Catalogue Raisonné, celebra una delle artiste più innovative del XX secolo, esplorando il suo rivoluzionario contributo alla pittura astratta.
La rassegna propone un ampio viaggio attraverso quasi cinquant’anni di produzione artistica, dal 1953 al 2002. Le opere in mostra sono rappresentative delle principali tappe della sua carriera, accompagnate da lavori di artisti contemporanei come Jackson Pollock, Morris Louis, Robert Motherwell, Mark Rothko e altri ancora.
La tecnica del soak-stain: rivoluzione nella pittura astratta
Nata a New York, Helen Frankenthaler (1928-2011), è stata una pioniera nel campo della pittura astratta, sviluppando, sin dagli ’50, una tecnica innovativa che ha segnato il corso della pittura moderna: la tecnica del soak-stain (imbibizione a macchia).
Il soak-stain di Frankenthaler è una delle sue più grandi rivoluzioni pittoriche. Questa tecnica, consistente nel diluire la vernice con solventi e applicandola su tele non trattate, permette al colore di penetrare nel tessuto creando macchie di colore fluide e traslucide. L’effetto risultante ricorda l’acquerello, ma applicato su larga scala con colori a olio.
Frankenthaler non utilizzava solo pennelli tradizionali, ma si serviva anche di spugne o versava direttamente la vernice dai secchi, lasciando che si espandesse e si mescolasse in modo naturale. Questa tecnica ha permesso la creazione di composizioni cromatiche in cui il colore sembra fondersi con la superficie, con effetti sorprendenti di sovrapposizioni sfumate e transizioni traslucide.
«Con la sua ricerca innovativa – afferma Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – Frankenthaler si è distinta come figura pionieristica nel campo della pittura astratta, ampliandone le potenzialità in un modo che continua a ispirare ancora oggi nuove generazioni di artisti».
Le influenze e il dialogo con altri artisti
La mostra di Palazzo Strozzi crea un dialogo artistico tra la produzione di Frankenthaler e quella di altri giganti della pittura astratta. Jackson Pollock, pioniere dell’Action Painting, con cui Frankenthaler ebbe un profondo legame artistico e il cui approccio libero alla tela influenzarono fortemente le prime opere dell’artista. In esposizione l’opera Number 14 (1951), un dipinto intenso e materico di Pollock, dialoga sorprendentemente con il colorato Mediterranean Thoughts di Frankenthaler (1960). Entrambe le opere, pur nella loro diversità, rivelano un’affinità nell’esplorazione di un realismo astratto, un concetto che Frankenthaler stessa utilizzò per descrivere il lavoro di Pollock. Questo legame si ritrova nell’uso gestuale del colore e nella creazione di spazi indefinibili, che invitano lo spettatore a immergersi in un universo pittorico ricco di suggestioni.
Passando a Tutti–Frutti (1966), l’artista trova un sorprendente corrispettivo tridimensionale in Untitled (1964) di David Smith. Le morbide nuvole colorate di Frankenthaler sembrano materializzarsi nelle solide forme geometriche di Smith, creando un contrasto affascinante tra leggerezza e gravità. L’assemblaggio in acciaio Heart of London Map (1972) instaura un confronto con la monumentale Ascending the Stairs di Anthony Caro (1979-1983). Entrambe le opere, costruite pezzo per pezzo, rivelano una maestria tecnica e una profonda conoscenza dei materiali, ma anche una grande libertà compositiva.
Il percorso espositivo prosegue con le opere degli anni Ottanta, Novanta e Duemila, a testimonianza di un’artista che ha continuamente sfidato i limiti della sua arte, sperimentando nuovi linguaggi e approcci.
Come osserva il curatore Douglas Dreishpoon «La dedizione di Helen Frankenthaler alla pittura è stata arricchita dalle sue amicizie con gli artisti, alcuni dei quali sono diventati parte della sua famiglia allargata. La cerchia di Frankenthaler ha rappresentato un ecosistema di forze creative in continuo movimento: osservare il loro lavoro in stretta connessione ci consente di comprendere meglio le innovazioni di Frankenthaler stessa».
Progetti educativi e Fuorimostra
A corredo dell’esposizione, Palazzo Strozzi ha sviluppato un ricco programma di attività educative per coinvolgere il pubblico e approfondire la conoscenza dell’opera di Helen Frankenthaler. Laboratori, visite guidate e conferenze sono solo alcune delle iniziative che permetteranno ai visitatori di avvicinarsi alla sua pratica artistica e al suo processo creativo.
Inoltre, è stato creato un percorso Fuorimostra, che coinvolge 15 sedi in tutta la Toscana, per estendere l’esperienza della mostra oltre i confini di Palazzo Strozzi. Tra i luoghi coinvolti vi sono il Museo Ferragamo, il Museo Novecento, e la Collezione Casamonti a Firenze, oltre al Centro Pecci a Prato e altre istituzioni culturali. Per maggiori informazioni: www.palazzostrozzi.org/fuorimostra
Vademecum
Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole
Firenze, Palazzo Strozzi
27 settembre 2024 – 26 gennaio 2025
Per informazioni e prenotazioni: T. +39 055 2645155 – prenotazioni@palazzostrozzi.org; www.palazzostrozzi.org