A Soho House l’accoglienza non può passare che attraverso l’arte. Perché se la residenza per pochi eletti di San Lorenzo a Roma, ha fatto dell’accoglienza esclusiva e molto internazionale la sua cifra stilistica fondamentale, non era possibile immaginarla senza una forte declinazione artistica che si può leggere in ognuno dei novi piani del palazzetto incastonato nel quadrante est della città, quella più urban style della capitale.
La collezione di artisti che vivono e lavorano in Italia include pezzi di Gianni Politi, Silvia Giambrone, Claudio Verna, Elisa Montessori, Emiliano Maggi, Gabriele de Santis, Micol Assael, Ra di Martino, Marta Mancini, Manfredi Gioacchini, Andrea Martinucci e Thomas Braida. Le opere danno e prendono vita dall’edificio, dal suo arredamento accogliente e trendy allo stesso tempo, dalla luce che plana attraverso le ampi vetrate: anche il bellissimo rooftop dell’ultimo piano non può esimersi dal trasformarsi in una galleria d’arte all’aperto capace, anche nei giorni di pioggia, di far aumentare il battito cardiaco alla vista di una Roma non convenzionale, dal profilo di San Lorenzo al verde del Cimitero Monumentale del Verano che sembra un giardino nel cuore industriale della città.


Soho House per sua natura non poteva quindi tenersi lontana dalla prima edizione di Tuttacittà, una sorta di festa lunga un weekend delle gallerie della capitale riunite per la prima volta in un progetto espositivo nato per volontà di un team di galleristi: Carla Chiarchiaro (ADA), Giulia Ruberti (Sant’Andrea de Scphis), Ilaria Leoni (ERMES – ERMES) e Norberto Ruggeri (Studio SALES di Norberto Ruggeri), e la collaborazione di Adriano Vivona e Polina Nasonova. Durante il weekend 12/14 maggio le gallerie romane hanno trovato un filo conduttore e si sono “esposte” per tessere una rete di collaborazioni tra loro e, contemporaneamente, aprire al pubblico, in una sorta di gallery weekend mai tentato prima.



Soho House ha dato spazio alle trentadue gallerie romane che hanno aderito all’iniziativa. L’accoglienza cominciava dal ground floor: subito davanti all’ingresso una sfilata di opere concesse da alcune gallerie appositamente per l’evento, a disposizione della curiosità non solo dei membri esclusivi del club ma anche di visitatori e ospiti occasionali. Gabriele Picco e il suo “Ragno pittore” (Ex Elettrofonica), i “Pillow talk” di Guglielmo Maggini (Z2o Sara Zanin), il “Notturno” di Dario Guccio e l’”Inventario” di Mario Schifano. E ancora i “Fuochi nella notte” di Vincenzo Schillaci (Galleria Rolando Anselmi) e le ceramiche di Andres Anza (Galleria Anna Marra).
Saliti fino al nono piano per la seconda area dedicata a Tuttacittà, l’attenzione fa un po’ fatica a concentrarsi sulle opere perché la vista della città, al di là della piscina sul tetto come nei grandi resort asiatici, toglie un po’ lucidità. Malgrado questo la luce riesce a riportare lo sguardo sul collage di carta luccicante delle stelle dei più noti cioccolati italiani realizzato da Flavio Favelli (Studio Sales di Noberto Ruggeri), sul curioso modello in legno del famosissimo Pastificio Pantanella (Alberto Di Castro Gallery), un insolito e inaspettato disegno di Giuseppe Penone gentilmente concesso da Gagosian.


L’esperimento (riuscitissimo) di Tuttacittà e di Soho House ha portato a dividersi spazi, luce e commenti i seguenti artisti:
Al piano terra: Gabriele Picco, Marinella Pirelli, Corinna Gosmaro, Pesce Khete, Guglielmo Maggini, Francesca Banchelli, Andres Anza, Dario Guccio, Mario Schifano, Vincenzo Schillaci, Agnes Questionmark, Erin Johnson.
Al 9° piano: Flavio Favelli, Namsal Siedlecki, Runo B., Dylan Rose Rheingold, Sarah Ancelle Shonfeld, Giulio Catelli, Valerio D’Angelo, Giuseppe Penone, Dana de Giulio, Jos de Gruyter&Harald Thys, Rudy Cremonini, Élle de Bernardini.