ANVERSA. Le sue opere nascono da una conoscenza accademica della fisica classica e della meccanica quantistica. Ma negli anni José Angelino ha scoperto che è la poetica delle dinamiche naturali ciò lo interessa di più. Proprio dall’osservazione dei fenomeni naturali, della loro interazione, dell’imprevedibilità di alcuni di essi, nascono le opere in mostra al Seen di Anversa, lo spazio espositivo nel cuore del vivace quartiere di Zuid curato da Joanna De Vos.
“E’ interessante lavorare in uno spazio come questo dove c’è scambio tra artisti e curatori che hanno diverse provenienze geografiche” racconta telefonicamente da Anversa Melania Rossi, la curatrice che ha scelto e accompagnato in questa esperienza espositiva il siciliano José Angelino, in attesa dell’inaugurazione di oggi pomeriggio, al riparo dal covid 19 e dal clima surreale che vive l’Italia in questi giorni di corona virus e di chiusura di tutti gli spazi dedicati all’arte e alla cultura.
“Sono i molti i progetti che mi hanno legato già in passato a Joanna De Vos. Quando questa volta mi ha invitata a portarne uno nuovo, io ho pensato a José perché la cosa divertente di questo spazio espositivo, in cui sono invitati curatore e artista della stessa nazione, è che era un vecchio negozio di luci e quindi ha tutte vetrine su strada che sono sempre visibili. Angelino era perfetto perché lavora con i neon costruendo delle sculture in cui disegna, fisicamente, con la luce. L’idea era di tenere accese le sue opere giorno e notte, 24 ore su 24, in un quartiere centralissimo, proprio accanto al Museum of fine Arts di Anversa, dove ci sono molte gallerie e la mostra è al centro di un continuo passaggio di persone”.
Fisico di formazione, José Angelino nel suo studio-laboratorio anche durante sua seconda vita di artista ha continuato ad interessarsi con occhio curioso e attento alla realtà. “Per lui – continua Melania Rossi – ogni minimo cambiamento è importante e può portare a suggestioni che rendono il suo lavoro solido e poetico nello stesso tempo”.
Studiando i flussi naturali di gas, acqua e elettricità e mettendo delle barriere che creano delle interferenze, realizza disegni e sculture. “Un esempio che spiega bene il tipo di lavoro di Angelino e le osservazioni da cui nascono le sue opere è l’esempio di un sasso buttato in un ruscello. Tutte le particelle dell’acqua che scorre, a causa della presenza improvvisa del sasso, si devono riorganizzare nella maniera più breve e intelligente possibile per superare l’ostacolo. Quali sono i percorsi possibili? La luce e l’acqua a volte passano in un certo modo, a volte no. Le possibilità sono diverse e a volte imprevedibili. Da qui il titolo della mostra “Balzare in avanti, saltare”, perchécome nella realtà a volte qualcosa scappa”.
“Le mie opere – spiega l’artista – giocano con l’interferenza e i flussi naturali di energia, fondendo esperimenti scientifici e pratiche artistiche. Con questo atteggiamento creo sculture che riproducono e modificano lo sviluppo di un evento naturale: interponendo ostacoli in forma di interferenza, si espande il fluire degli elementi e poi lo si forza investigando il confine sottile e indefinito tra spazio e luce”.
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