Lo scopo della mostra è appunto quello di sviscerare e analizzare il metodo preparatorio utilizzato dal Barocci, caratterizzato da una profonda complessità e laboriosità. È infatti facilmente riscontrabile un uso magistrale di un’ampia gamma di tecniche disegnative, spesso usate in maniera del tutto nuova e sperimentale. L’attenzione del percorso espositivo si focalizza in particolare su alcuni aspetti peculiari del lavoro creativo di Barocci, tra cui le variegate modalità di costruzione della figura e dei singoli dettagli. Barocci inoltre sottopone le proprie invenzioni a una costante indagine conoscitiva al fine di sperimentare ogni possibile soluzione formale. In mostra oltre alle modalità costruttive delle singole figure, è possibile ammirare anche alcuni studi compositivi finalizzati all’analisi di scene più articolate. Si passa quindi dai primi schizzi fino ai modelli più prossimi alla versione pittorica finale.
Da sottolineare inoltre il dialogo che questa esposizione instaura con la mostra, Raffaello Parmigianino Barocci. Metafore dello sguardo in corso ai Musei Capitolini di Roma fino al 10 gennaio 2016. l’attenzione si concentra in particolare sui processi di assimilazione e differenziazione a cui Barocci sottopone i suoi molteplici modelli, alla luce anche del confronto emulativo con Raffaello.
Infine è da ricordare che solo qualche giorno fa è stata inaugurata l’esposizione dell’opera Noli me tangere di Barocci all’Hermitage di San Pietroburgo, in Russia, alla presenza del direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, e del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.