ROVIGO – I “Nabis, Gauguin e la pittura italiana d’avanguardia” è il titolo di questa affascinante esposizione che, attraverso un centinaio di opere, molte conosciute altre meno, restituisce un percorso unitario e variegato allo stesso tempo.
Un intreccio di storie, di isole, di artisti a volte in fuga, alla ricerca di un nuovo universo creativo, ma anche alla ricerca di loro stessi. Spostamenti che vanno da un mare all’altro, dall’Oceano alla Laguna e che sottendono dirompenti tensioni intellettuali, oltre alla incessante ricerca di nuovi linguaggi espressivi.
Paul Gauguin giunse a Pont Aven, in Bretagna nel 1888. In questo luogo quasi incontaminato si formò una sorta di comunità internazionale di giovani artisti alla ricerca di una nuova forma di semplicità, nella vita così come nell’arte.
Il loro linguaggio fortemente antinaturalistico, entrò in contatto con le poetiche del primitivismo e dell’esotismo in voga nell’Europa di fine Ottocento. Tra questi spicca l’esperienza dei Nabis, ovvero Profeti dall’antico ebraico. I Nabis non ebbero solo il nome ma anche certi atteggiamenti da profeti. Le loro modalità riuscirono ad anticipare alcune esperienze avanguardistiche del Novecento, dal Fauvisme all’Art Nouveau, all’Espressionismo fino all’astrazione. Caratteristiche fondamentali furono l’utilizzo di colori intensi, di profili marcati, di rinuncia al dettaglio, di appiattimento delle tinte, scelte secondo criteri soggettivi e non retinici. Una pittura elementare portata all’estrema essenzialità, che doveva ricordare l’arte medievale e le vetrate gotiche. Una pittura “sintetica” insomma. Da qui anche la definizione di Sintetisti per un gruppo di loro.
L’eco di questa tendenza dalla Francia settentrionale giunse fino in Italia e il primo ad assecondarla fu Gino Rossi nella sua Burano e con lui anche Arturo Martini e il gruppo gravitante su Ca’ Pesaro. Rossi si recò anche in Bretagna per cogliere l’essenza del nuovo movimento.
La rassegna dedica anche un grande capitolo agli eredi di questo universo artistico con protagonisti come Paul Sérusier, Émile Bernard, Paul Elie Ranson, Maurice Denis e gli svizzeri Cuno Amiet e Felix Vallotton e in Italia con Felice Casorati, Oscar Ghiglia, Cagnaccio di SanPietro, Mario Cavaglieri.
Vademecum
Dal 17 settembre al 14 gennaio 2017
Rovigo, Palazzo Roverella
Biglietti: intero € 11, ridotto € 9
Orari:
Feriali 9-19
Sabato e festivi 9-20
Chiuso i lunedì non festivi
Info+39 0425.460093
info@palazzoroverella.com
http://www.palazzoroverella.com/