Arriva alla Mostra del cinema di Venezia il primo documentario di Ai Weiwei e, come al solito, l’opera dell’artista cinese dissidente e perseguitato, farà discutere.
Human Flow, questo il nome del docufilm, è stato scelto per la settantaquattresima edizione del Festival cinematografico di Venezia, in programma dal 30 agosto al 9 settembre, e porterà in laguna una tematica particolarmente cara al paladino per i diritti umani: il tema dei migranti.
Realizzato all’isola greca di Lesbo, il documentario – spiega lo stesso autore – è nato «come un film che analizzasse le condizioni del flusso migratorio in corso e dello spostamento non volontario della popolazione – il più consistente dalla Seconda Guerra Mondiale – e cosa potessero rivelare sulla nostra umanità le nostre reazioni di fronte alla crisi. Durante le riprese del documentario ho visitato oltre 40 campi profughi e condotto centinaia di interviste per cercare di capire meglio la condizione globale che sta segnando il nostro tempo».
Prodotto dallo stesso Ai Weiwei (con Participant Media e Rai Cinema, in associazione con AC Films), è stato tra l’altro acquistato da Amazon che lo farà uscire anche al cinema in America, mentre in Italia arriverà in sala con 01. «Sono felice che Human Flow venga proiettato in concorso alla Mostra di Venezia e sono grato nei confronti di Alberto Barbera e di tutto il team della Mostra per aver dato a questo tema e al mio primo documentario un palco così prestigioso».