TRENTO – Sono circa un’ottantina le opere esposte nella mostra Fede Galizia. Mirabile pittoressa,ospitata al Castello del Buonconsiglio di Trento, dal 3 luglio al 24 ottobre 2021.
Curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, è la prima monografica dedicata alla pittrice che, insieme a Sofonisba Anguissola e Artemisia Gentileschi, fu tra le poche artiste a raggiungere il successo tra Cinque e Seicento, in un’epoca e in un ambito profondamente dominato dalla presenza maschile.
La mostra aspira dunque a rispondere ad alcune domande: perché Fede Galizia piaceva tanto? Quali furono le ragioni del suo successo nell’epoca in cui visse? Come cambia l’apprezzamento di un’opera d’arte tra il lungo crepuscolo del Rinascimento e il mondo di oggi?
La pittrice, nata a Trento, visse almeno dal 1587 a Milano fino alla morte, avvenuta dopo il 1630. Il trasferimento della famiglia Galizia, di origini cremonesi, a Milano deve essere avvenuto sulla scia delle attività del padre Nunzio, artista impegnato nel mondo della miniatura, dei costumi, degli accessori, ma anche in quello della cartografia. Fede – un nome programmatico per l’Europa della Controriforma – ottiene un successo straordinario tra i committenti dell’epoca, tanto che opere sue raggiungono, prima del 1593, tramite la mediazione di Giuseppe Arcimboldi, la corte imperiale di Rodolfo II d’Asburgo.
Conosciuta perlopiù per le sue nature morte, in realtà Fede Galizia realizzò soprattutto ritratti ma anche pale d’altare, destinati a sedi tutt’altro che locali.
La rassegna trentina ricostruisce dunque il percorso artistico della pittrice attraverso l’esposizione di una corposa selezione di dipinti, disegni, incisioni, medaglie e libri antichi. Oltre alle opere di Fede Galizia, sono presenti quelle di Plautilla Nelli, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana e Barbara Longhi, ma anche ilavori di Arcimboldi, Bartholomeus Spranger, Giovanni Ambrogio Figino, Jan Brueghel e Daniele Crespi, provenienti dai più importanti musei italiani, come la Pinacoteca di Brera e il Castello Sforzesco di Milano, gli Uffizi di Firenze, l’Accademia Carrara di Bergamo, Palazzo Rosso di Genova, la Fondazione Cini di Venezia, la Galleria Borghese di Roma, oltre ad alcuni prestiti internazionali: dal Muzeum Narodowe di Varsavia, dal Ringling Museum of Art di Sarasota, dal Palacio Real de la Granja di San Ildefonso, oltre che da alcuni collezionisti privati.
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