TRENTO – In occasione del centenario del movimento surrealista, il Mart di Rovereto ospita, fino al 20 ottobre 2024, la grande mostra Surrealismi. Da de Chirico a Gaetano Pesce. Attraverso 160 opere di oltre 70 artisti, il percorso espositivo, curato da Vittorio Sgarbi e Denis Isaia, racconta la pluralità dei linguaggi e delle poetiche dei “surrealismi” italiani.
Un’arte finalmente riscoperta
Rimasta a lungo nell’ombra, l’arte fantastica italiana è finalmente al centro di recenti studi e riscoperte, come dimostrano mostre, pubblicazioni e approfondimenti dedicati al tema negli ultimi anni dal Mart stesso. Tra queste, le monografiche su Romolo Romani (2021), Adelchi Riccardo Mantovani e Julius Evola (2022) e la grande mostra sull’amicizia tra Leonor Fini e Fabrizio Clerici (2023), che includeva opere di artisti presenti in questa mostra, come Stanislao Lepri e Colombotto Rosso.
Con Surrealismi, il Mart valorizza ulteriormente la sua ricca collezione, con circa 50 opere provenienti dal patrimonio del museo. La mostra spazia da noti capolavori di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio ad opere di Enrico Baj, di cui a Rovereto si conserva l’archivio, Alberto Martini, Enrico Prampolini e molti altri.

Un percorso ricco e articolato
La mostra presenta una visione completa e articolata, valorizzando anche autori meno conosciuti o isolati. Partendo dalle radici romantiche e simboliste, il percorso espositivo attraversa varie esperienze artistiche, confrontandosi con le tendenze coeve e identificando i caratteri distintivi dei surrealismi italiani.
Come sottolineano i curatori, l’Italia non ha mai aderito al movimento surrealista nel suo senso più stretto, nato in Francia sotto la guida di André Breton. Tuttavia, proprio Breton riconobbe l’importanza di artisti italiani come de Chirico e Savinio, considerati precursori inconsapevoli di una pittura rivolta all’inconscio, all’immaginazione e al sogno.

Un allestimento in 5 sale
La mostra presenta opere di artisti italiani che, pur non aderendo a un movimento specifico, hanno sviluppato ricerche personali in ambito surrealista. Tra questi, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Alberto Martini, Fabrizio Clerici, Leonor Fini, Italo Cremona, Ugo La Pietra, Gaetano Pesce, Jannis Kounellis, Arturo Nathan, Gustavo Foppiani, Lorenzo Alessandri, Corrado Costa, Sergio Vacchi, Valerio Miroglio, Giordano Falzoni, Ugo Stepini, Enrico Donati e Romano Parmeggiani.
Divisa in quattro sezioni tematiche, la mostra ripercorre i filoni principali dei Surrealismi italiani e le loro peculiarità.
L’oltrestoria: la vena più oscura del Simbolismo anticipa alcuni caratteri del Surrealismo. Il misterioso citazionismo classicheggiante di de Chirico diventa modello per molti artisti che rielaborano il mito e la storia dando voce a narrazioni fantastiche e apparizioni perturbanti.

La surrealtà: in questa sezione emergono alcune figure ricorrenti come quella del pittore, inquieto e fantastico creatore, o quella dell’occhio, spesso associato alla luna a conferma della natura notturna dell’immaginario surrealista. Tra i capostipiti di questa tendenza onirica troviamo Gianfilippo Usellini, Giuseppe Viviani e Gigiotti Zanini, ma anche, in epoca più recente, Adelchi Riccardo Mantovani, Annibale Luigi Bergamini, Benvenuto Ferrazzi e Ugo Sterpini.
I principi del piacere: avanguardie come Dada e Surrealismo hanno in comune la ricerca della provocazione. Il piacere erotico, in particolare, diviene un soggetto usato per stuzzicare l’opinione pubblica. I surrealisti trovano nella libera rappresentazione dell’impulso sessuale un efficace strumento per la de-moralizzazione dei costumi sociali.
Parasurrealismi: In queste sale sono raccolti i “parasurrealismi”, ovvero quelle tendenze che manifestano un’affinità con l’alterità perturbante propria del Surrealismo. È il caso di alcune espressioni esoteriche del Futurismo, ma anche di una scena più ampia di artisti che, a partire dai tardi anni Cinquanta, provano a uscire dal dominio della pittura informale rintracciando nel Surrealismo i principi di libertà esperienziale ed espressiva.

L’allestimento, curato da Peter Marino, ricrea un’atmosfera labirintica e straniante, in linea con i temi della mostra. Le opere sono disposte in cinque sale che guidano il visitatore in un viaggio immersivo nell’arte fantastica italiana.
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo che riunisce le biografie degli artisti e contributi di critici e studiosi.
Vademecum
Mart Rovereto
Corso Bettini, 43
38068 Rovereto (TN)
T.+39 0465 670820
T.+39 0464 438887
Orari
mar, mer, gio, dom: 10.00-18.00
Ven, sab 10.00-19.30
lunedì chiuso
Tariffe
Intero 15 Euro
Ridotto 10 Euro
Gratuito fino ai 14 anni e persone con disabilità