NEW YORK – Inaugura il 12 settembre al National September 11 Memorial Museum, una mostra dal titolo Rendering the Unthinkable: Artists Respond to 9/11 nel quindicesimo anniversario degli attentati che colpirono il cuore degli Stati Uniti, provocando la morte di quasi tremila persone.
Tra gli artisti in esposizione Ejay Weiss che per le sue opere ha impiegato le ceneri di Ground zero. Al centro dei suoi lavori realizzati in acrilico, dei riquadri di cielo blu ad enfatizzare il caos intorno. Blu sono anche le tele dello scultore Christopher Saucedo che negli attacchi alle Torri gemelle ha perso uno dei due fratelli, entrambi vigili del fuoco, entrambi accorsi sul luogo degli attentati. Saucedo, che di solito lavora con acciaio e altri metalli, ha deciso di trasporre la tragedia in grandi tele rettangolari, dipinte di blu dalle quali si stagliano delle linee bianche della consistenza delle nuvole, una composizione eterea e insieme una metafora delle Torri gemelle. L’installazione video del Blue Man Group è invece ispirata ai frammenti di carta che volavano giù dalle torri dopo che gli aerei si erano andati a schiantare contro gli edifici. Mentre un omaggio alla vita e alla morte è la statua di Eric Fischl, Tumbling woman, realizzata in bronzo e in prestito dal Whitney Museum, che rappresenta una donna che cade per terra con un braccio proteso in avanti. Manju Shandler è l’autrice di un’opera, particolarmente emozionante, che svela il volto delle vittime. Si tratta infatti di una foto e di immagini stilizzate delle 2.763 vittime e dei loro capelli che prendono la forma ora di serpenti, ora di fiamme. Ha spiegato l’artista: ”È stato un modo per tirare fuori il dolore e liberamente. È stato catartico”. La mostra esporrà 840 dei quasi 3mila lavori che Schandler ha realizzato in tre anni di lavoro.
Alice Greenwald, direttrice del memoriale, ha sottolineato: “Se la missione del museo è di ricordare la storia di chi è sopravvissuto e di chi è morto durante gli attentati, la mostra invece è intima e sobria, è uno spazio contemplativo, un altro modo per ricordare quel giorno e le emozioni diverse e contrastanti che abbiamo provato”.