ROMA – Prende il via anche quest’anno, forte del successo delle scorse edizioni “Luce sull’archeologia”. Gli incontri si terranno dal 13 gennaio al 7 aprile al Teatro Argentina, la domenica alle 11.00.
Sei in totale gli appuntamenti che vedranno protagonisti illustri storici, archeologi e studiosi d’arte, tra cui Claudio Strinati, moderati dal professor Massimiliano Ghilardi. Il tema di questa quinta edizione è “Roma verso l’Europa”. Si parte domenica 13 gennaio con il primo appuntamento dal titolo “Roma e l’Europa”. L’Europa dei Romani sarà raccontata da Andrea Giardina, professore di Storia romana presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Di seguito il programma dettagliato di tutti gli appuntamenti
13 gennaio 2019
Roma e l’Europa
L’Europa dei romani – Andrea Giardina
Le donne dei Romani al tempo delle guerre di conquista – Francesca Cenerini
Europa, immagini figurative nella pittura rinascimentale e barocca – Claudio Strinati
L’Europa dei Romani era la fanciulla dello straordinario mito raccontato dai poeti e rappresentato in tante opere d’arte. Era anche uno spazio geografico le cui dimensioni potevano variare, da continentali a regionali. Ma chi erano gli Europei? La risposta a questa domanda può riservare qualche sorpresa. Un contributo per spiegare il cambiamento della condizione femminile in età romana repubblicana alla luce delle guerre di conquista che mutarono gli assetti politici ed economici pregressi e, di conseguenza, anche i rapporti di genere, elaborando anche nuovi modelli di comportamento e di azione della matrona all’interno della res publica.
27 gennaio 2019
Roma sotto le Alpi
Dalla conquista alla romanizzazione della Gallia Cisalpina III-I sec. a.C. – Gino Bandelli
Le città romane della Cisalpina – Paolo Sommella
Roma e la Germania: la battaglia di Teutoburgo – Valerio Massimo Manfredi
Sintesi della giornata incentrata sulle rappresentazioni belliche romane nella pittura rinascimentale – Claudio Strinati
L’assetto multietnico della Gallia Cisalpina indipendente; le varie fasi della conquista romana; le forme di controllo esercitate dalla potenza egemone; il processo di romanizzazione (categoria, quest’ultima, non da tutti accettata), sono alcuni dei temi che verranno esaminati. Importanti città come Mediolanum, Bigia, Rimini, Aquileia, Bononia, Ticinum, Padova, Verona, ecc. potranno testimoniare la presenza di società evolute già al momento dell’impatto con Roma, dimostrando come la stessa sistemazione urbanistica fosse stata progressivamente assimilata con la partecipazione degli abitanti locali. All’inizio dell’autunno dell’anno 9 dopo Cristo, nella Germania settentrionale tra i fiumi Ems e Weser (oggi si suppone non lontano dalla città di Osnabriik ) un grosso reparto romano in marcia, tre legioni e relativi ausiliari, cadde in un’imboscata nella foresta di Teutoburgo tesagli dalle tribù germaniche sotto il comando del nobile Arminio. I Romani furono massacrati e le aquile delle legioni caddero nelle mani del nemico.
3 febbraio 2019
Nemici di Roma
Lo sguardo di Tacito sulla Germania – Renato Oniga
I “nemici” di Roma: documenti e testimonianze – Silvia Orlandi
Immagini di Europa nel mondo greco e romano –Annalisa Lo Monaco
Sintesi della giornata incentrata su Italia e Germania nella pittura – Claudio Strinati
Saranno individuati i modelli di pensiero attraverso i quali Tacito ha elaborato la propria immagine della geografia e dei popoli della Germania antica, evidenziando punti di convergenza e punti di opposizione tra Romani e Germani. Alcune di queste idee hanno goduto di ampia fortuna nella cultura europea moderna e contemporanea.
Il concetto di “nemico”, nella Roma antica e non solo, varia nel corso del tempo: anche chi per un certo periodo è considerato un avversario da battere o sottomettere, in un altro momento può diventare parte di quello stesso stato che un tempo combatteva, e ciò che è fuori dai confini dell’impero può essere visto come qualcosa di ostile, ma anche come un alleato con cui trattare, o un potenziale mercato con cui instaurare rapporti commerciali. Questo quadro variegato dei rapporti dei Romani con i loro “nemici” emerge chiaramente non solo dagli autori antichi, ma anche da un particolare tipo di testimonianze archeologiche, quelle epigrafiche, che di questo aspetto costituiscono un punto di osservazione privilegiato.
Europa, la figlia del re di Tiro Agenore, ebbe una vita decisamente insolita: rapita da Zeus trasformatosi in toro pur di sedurla, divenne poi regina di Creta. Il suo mito, noto già a Omero ed Esiodo, fu molto popolare nel mondo greco-romano. Immagini della fanciulla arricchirono con la loro sensualità anfore e crateri necessari al banchetto (in Grecia), e pareti e pavimenti delle case romane.
10 febbraio 2019
I Cesari, Roma e la Gallia
Giulio Cesare in Gallia – Luciano Canfora
Dalla Gallia a Roma: Cesare e la sua città – Domenico Palombi
Giuliano Cesare in Gallia – Alessandro Pagliara
Sintesi della giornata incentrata sulle rappresentazioni di Giulio Cesare nelle arti figurative – Claudio Strinati
La colonizzazione della Gallia è fenomeno di tali proporzioni storiche da imporre la domanda se la contabilità dei morti proposta da Plinio con estrema chiarezza (e con l’accusa bruciante a Cesare di aver nascosto le cifre) non debba tuttavia cedere il passo, in sede di bilancio storico, a quello che può considerarsi l’evento cruciale nella formazione dell’Europa medievale e poi moderna: la romanizzazione dei Celti, dovuta appunto alla conquista cesariana L’oro della Gallia diede a Cesare l’opportunità di avviare un programma monumentale che, per dimensione e significato, avrebbe trasformato le tradizionali forme di manifestazione del potere nello spazio urbano: dalla costruzione del Foro Giulio alla pianificazione urbanistica di una nuova Roma finalmente ellenistica, si dava avvio, in un complesso rapporto tra tradizione e innovazione, alla costruzione della città imperiale.
Sarà raccontata l’affascinante figura di Giuliano e nello specifico del suo cesarato in Gallia, culminato nella grande vittoria sugli Alamanni ad Argentoratum/Strasburgo del 357: un evento dal grande significato simbolico e pratico
3 marzo 2019
L’ultima frontiera: la Britannia
La Britannia romana – Sergio Rinaldi Tufi
La prima cristianizzazione dell’isola – Massimiliano Ghilardi
Le prime rappresentazioni figurative cristiane – Claudio Strinati
Non c’è solo il Vallo di Adriano. Già a partire dai remoti antefatti (da Stonehenge al fiorire della cultura celtica), gli spunti si moltiplicano: una conquista difficile, la narrazione di Tacito, castra e città (Londinium, Eboracum…), terme su una sorgente sacra (Bath), vita quotidiana dei soldati (Vindolanda), sculture dal ruspante sapore provinciale. Lontano a nord, fra mito e realtà, l'”ultima Thule”.Le origini cristiane della Britannia sono poco chiare e di sicuro non si può dare credito alle leggende medievali secondo le quali l’evangelizzazione cominciò con i viaggi missionari dei santi Pietro e Paolo; notevole successo riscosse già in antico la leggendaria presenza sull’isola di Giuseppe d’Arimatea, che avrebbe portato alcune gocce del sangue di Cristo e piantato il sacro roveto a Glastonbury. In effetti, va riconosciuto che sino ai primissimi anni del IV secolo la mancanza di testimonianze archeologiche e letterarie certe non permette di postulare l’esistenza di cospicue comunità di fedeli cristiani in Britannia.
24 marzo 2019
L’eredità di Roma
L’Europa di Carlo Magno – Alessandro Barbero
Una sola architettura per un impero millenario – Alessandro Viscogliosi
Le origini del medioevo figurativo – Claudio Strinati
Che Roma sia in Europa può apparire ovvio oggi, ma non lo era all’indomani delle invasioni barbariche. Papa Gregorio Magno scrisse all’imperatore d’Oriente implorandolo di non dimenticarsi dell’Europa caduta in mano ai barbari; ma la città di Roma quel destino non l’aveva condiviso. Nei secoli VII e VIII continuava a far parte dell’impero bizantino, accogliendo i profughi siriani e palestinesi in fuga davanti all’invasione araba; anche i papi di quell’epoca erano spesso orientali, e di lingua greca. Quando Carlo Magno venne incoronato in San Pietro il giorno di Natale dell’800, i cronisti bizantini commentarono tristemente che anche Roma era caduta in potere dei barbari; ma è in conseguenza di quegli avvenimenti che Roma divenne una città europea, più legata a Milano, Francoforte e Parigi che non a Costantinopoli, Gerusalemme e Alessandria.
Come simbolo di un Impero che non aveva capitale, Carlo Magno concepì e fece realizzare la cappella palatina di Aquisgrana, monumento sintesi di un’idea imperiale che, tramite un indiscusso omaggio\citazione dell’architettura bizantina, ricollega il neonato Sacro Romano Impero all’unico Impero, quello di Roma. Le forme dell’architettura parlano un linguaggio che non si presta ad equivoci, talvolta più eloquente nella sua evidenza materiale di quanto non lo sia la scrittura.
7 aprile 2019
La Lucania romana
Omaggio a Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Introduce Antonio Calbi
Roma in Lucania: Venosa e Grumento “luci” sulle città romane – Maria Luisa Marchi
Orazio e le sue origini lucano-apule – Antonio Marchetta
L’idea del monumento aere perennius nella storia della civiltà occidentale – Claudio Strinati
Una lettura del processo di cambiamento dal mondo indigeno (daunio e lucano) a quello romano da un “mondo di non città” alle colonie tra trasformazioni e conservazioni. Le due città, Venosa e Grumento, sorgono in contesti diversi ma simili e rappresentano attraverso edifici e monumenti un nuovo modo di vivere ed abitare. Un breve escursus a Venosa nei luoghi di Orazio ci proietta nella lucania del poeta permettendo di intravedere e ricostruire attraverso i versi i paesaggi augustei.
Com’è noto, nessuna delle più rilevanti figure della letteratura latina era nativa di Roma, e non lo fu nemmeno Orazio (come del resto l’altro sommo cantore dell’Urbe, Virgilio). Ma pur vivendo lontano da Venosa, pur nella Roma che lo consacrava al vertice della gloria poetica Orazio non dimenticò mai la sua terra di origine, con la quale mantenne sempre uno stretto legame sentimentale, spirituale, temperamentale, come attestano le innumerevoli memorie lucano-apule disseminate nei suoi versi.
Vademecum
singolo appuntamento 10 euro
abbonamento a 7 incontri 50 euro + l’opportunità di vedere
lo spettacolo Un nemico del popolo in scena al Teatro Argentina dal 20 marzo al 28 aprile 2019
alla tariffa speciale di 5 euro – presentando l’abbonamento al botteghino.