PERUGIA – La mostra Afro Burri Capogrossi. Alfabeto senza parole a Palazzo della Penna – Centro per le Arti Contemporanee, a Perugia (18 aprile – 6 luglio 2025) propone un confronto tanto ambizioso quanto necessario tra tre figure chiave dell’Informale italiano. A partire da oltre cento opere, l’esposizione ricostruisce quel momento di scarto – o meglio, di scavo – che ha traghettato Afro Basaldella, Alberto Burri e Giuseppe Capogrossi fuori dal paradigma figurativo, verso una ricerca radicale che ancora oggi interroga il linguaggio pittorico.
Il gesto come frattura
C’è qualcosa di volutamente afasico nel titolo stesso della mostra: un “alfabeto senza parole” che non allude a un’impossibilità di dire, ma a una volontà di disarticolare il linguaggio per risalire al nucleo espressivo più puro. Afro, Burri e Capogrossi non inseguono l’astrazione come tendenza stilistica, ma la praticano come forma di resistenza. A una tradizione figurativa ormai svuotata, oppongono segni, materie, superfici che si lasciano attraversare da tensioni più profonde: intime, politiche, culturali.

Roma, il laboratorio dell’Informale
Non è un caso che la loro svolta maturi a Roma tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio dei Cinquanta. Un crocevia instabile dove si intrecciano poetiche diverse e dove il confronto con la cultura francese e americana è vissuto non come un’imposizione, ma come un’urgenza. Se Afro affina in America il suo lirismo gestuale – fatto di velature, trasparenze, vibrazioni cromatiche – Burri lavora su una sottrazione brutale: materiali poveri, lacerati, combusti, in cui la pittura si confonde con la ferita. Capogrossi, invece, trova in un “segno” reiterato fino all’ossessione la chiave per una scrittura al tempo stesso arcaica e modernissima.
Dalle carte all’archivio: dietro l’opera, il pensiero
Nella mostra, curata da Luca Pietro Nicoletti e Moira Chiavarini con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi, accanto ai lavori più noti, emerge il tessuto nascosto di intuizioni, prove e tensioni preliminari che ne costituiscono la matrice. Le sezioni dedicate ai disegni, ai documenti d’archivio, ai materiali critici coevi sono parti integranti del discorso espositivo.
Le presenze di figure come Emilio Villa, Leonardo Sinisgalli e Cesare Brandi non servono a “contestualizzare”, ma a mostrare quanto la scrittura critica abbia fatto parte – spesso in tempo reale – della traiettoria di consolidamento di una nuova sensibilità.
Alfabeto senza parole è quindi, prima di tutto, un’indagine sul linguaggio artistico inteso come terreno di tensione irrisolta. Afro, Burri e Capogrossi non cercano un’identità, ma un campo di forze. E nel farlo, ci costringono a ripensare la pittura non come superficie da guardare, ma come campo di attrito, luogo in cui l’opera nasce dal conflitto tra visione e pensiero.
Vademecum
AFRO BURRI CAPOGROSSI. ALFABETO SENZA PAROLE
Perugia, Palazzo della Penna – Centro per le arti contemporanee (via Podiani 11)
18 aprile – 6 luglio 2025
Inaugurazione: giovedì 17 aprile 2025, ore 18.00
Orari: martedì-domenica: 10,00-19,00 (aperto di lunedì il 21 e il 28 aprile)
Informazioni: T. 075 3745272; email: info.perugia@lemacchinecelibi.coop
Catalogo: Magonza