Un’installazione immersiva alle Corderie dell’Arsenale che ridefinisce il rapporto tra percezione acustica e spazio urbano, dove l’ascolto diventa atto progettuale e il suono materia architettonica
VENEZIA – Dal 10 maggio al 23 novembre 2025, le Corderie dell’Arsenale accolgono Oxyville, l’opera immersiva concepita da Jean-Michel Jarre per la 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Un progetto che dissolve i confini tra architettura, suono e tecnologia, costruendo un ambiente tridimensionale in cui l’udito diventa strumento primario di percezione e creazione dello spazio.
Ideata come espansione sensoriale dell’album Oxymore, l’installazione propone un viaggio acustico in un paesaggio urbano interamente generato dal suono, progettato in audio 3D spazializzato a 360°. Il visitatore è invitato a chiudere gli occhi per esplorare un territorio percettivo in cui l’eco di una cattedrale e il silenzio assoluto di una camera anecoica si alternano, generando una città immaginaria fatta di vibrazioni, risonanze e soglie invisibili.
L’ascolto come atto generativo
Oxyville si propone come un laboratorio percettivo in cui ogni partecipante diventa architetto della propria città interiore. Al termine dell’esperienza – dieci minuti per sessione – i visitatori sono invitati a descrivere verbalmente ciò che hanno “visto” attraverso il suono. Queste narrazioni vengono elaborate da un’intelligenza artificiale che le trasforma in immagini visive, dando forma a un archivio di città mentali, effimere e condivise.
Il progetto nasce da un’idea di Jean-Michel Jarre, con la collaborazione artistica di Maria Grazia Mattei, fondatrice di MEET – Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale di Milano, e con il contributo teorico di Antoine Picon, docente di Storia dell’Architettura e della Tecnologia presso l’Università di Harvard.


Il risultato è un dispositivo collettivo che mette in relazione intelligenza naturale e artificiale, invitando a una co-creazione che scardina le gerarchie sensoriali e amplia la nozione di progetto architettonico.
Con Oxyville, Jarre non solo conferma il suo ruolo di innovatore nella musica elettronica e nella sperimentazione tecnologica, ma affronta anche la questione dell’architettura immateriale. Un’architettura fatta di onde sonore e paesaggi mentali, che affonda le sue radici nell’eredità dei futuristi – da Luigi Russolo ai pionieri della musica concreta come Pierre Schaeffer e Pierre Henry – per poi espandersi nel territorio delle intelligenze multiple.
La restituzione finale e il ritorno a MEET
A novembre 2025, MEET ospiterà un evento conclusivo in cui verranno presentate le rappresentazioni visive delle città immaginate dai visitatori. Un dialogo audio-visivo in cui artista e pubblico si ritrovano coautori di un’opera condivisa, in cui il suono ha smesso di essere cornice per farsi sostanza.
L’appuntamento veneziano precede un secondo evento significativo: dal 4 giugno al 7 settembre 2025, MEET presenterà Promptitude, la prima mostra personale di opere visive di Jean-Michel Jarre. L’artista esplora qui l’interazione tra creatività umana e generazione artificiale, elaborando ritratti di creature umanoidi attraverso prompt testuali e un processo inverso in cui è l’IA a suggerire un titolo per ogni immagine prodotta. Il tutto accompagnato dalla colonna sonora generativa Eōn, in continua evoluzione.
Vademecum
OXYVILLE di JEAN-MICHEL JARRE
In collaborazione con Antoine Picon e con il coordinamento artistico di Maria Grazia Mattei e di MEET Digital Culture Center
10 maggio – 23 novembre 2025
19a Mostra Internazionale di Architettura di La Biennale di Venezia, Corderie dell’Arsenale, Venezia
Restituzione dell’installazione a novembre presso MEET Digital Culture Center