ROMA – E’ il Museo dell’Arte Classica della Università Sapienza di Roma ad ospitare fino a venerdì 19 novembre la quarta edizione di RO.ME Museum Exhibition, la più qualificata ed estesa fiera su musei, luoghi e destinazioni culturali nel panorama italiano.
“Oltre la pandemia – Beyond the pandemic” è il titolo di questa edizione, che intende evidenziare il cambio di paradigma che il Covid-19 ha impresso anche al settore della cultura.
La manifestazione è stata inaugurata questa mattina dalla rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, dal ministro della Cultura Dario Franceschini, dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio Paolo Orneli e dal presidente della Camera di commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti.
Sono oltre 50 le aziende nazionali e internazionali che presenziano alla manifestazione – realizzata da Fiera Roma e ISI.Urb, col patrocinio e il contributo di ministero della Cultura, Regione Lazio, Unioncamere Lazio e Camera di Commercio di Roma, Ales ed Unicredit col patrocinio di ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Sapienza Università di Roma – con corner espositivi allestiti nel museo, mostrando prodotti e soluzioni innovative: dal merchandising museale alle imprese creative e culturali della digital trasformation, dagli allestimenti ai progetti immersivi attraverso la mixed reality, dai servizi per i visitatori al collection management. In calendario circa 500 incontri professionali e vendor sessions con buyer provenienti dai musei internazionali di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia e Spagna.
“I 595 milioni di investimenti privati ottenuti attraverso l’art bonus rappresentano ‘un buon successo ma non basta’. – Ha detto Franceschini – Non c’è ancora quello che servirebbe. Le grandi aziende italiane, quelle che esportano nel mondo grazie all’Italia, perché chi compra i loro prodotti pensa alla bellezza e la cultura del nostro Paese, dovrebbero investire di più”. “Una volta si diceva che non investivano perché non c’era lo strumento fiscale, ora c’è ed è tra i migliori in Europa – ha sottolineato il ministro -. Mi aspetto che arrivi il momento in cui una grande azienda italiana si vergogni se non ha investito una parte dei propri utili nella tutela dei patrimonio culturale del nostro Paese”. Il Ministro ha quindi aggiunto “tra pubblico e privato non credo ci debba essere una malsana concorrenza nella gestione del patrimonio culturale. In Italia “sono migliaia i musei privati che svolgono una funzione sociale e culturale. Li aiutiamo anche con fondi indiretti, come abbiamo fatto con quelli dell’emergenza covid. Ci dev’essere totale collaborazione e integrazione”. “Credo – ha concluso – si possano rafforzare ulteriormente delle forme di gestione mista, pensiamo al Museo Egizio, una prova virtuosa di collaborazione pubblico – privato. In questi anni abbiamo investito molto per questo sullo strumento delle fondazioni”.
Alla cerimonia di apertura è seguito poi il convegno inaugurale alla presenza dei direttori dei musei italiani organizzato in collaborazione con la Direzione generale musei del ministero della Cultura, retta dal direttore generale Massimo Osanna. La partnership con Sapienza Università di Roma, avviata sin dalla prima edizione della manifestazione, quest’anno si è consolidata con la scelta di tenere la Fiera presso uno dei maggiori musei dell’Università. La sinergia instaurata con il Centro di eccellenza del Dtc del Lazio, la più grande infrastruttura di ricerca in Europa, a cui ha dato vita Sapienza assieme alle cinque Università del Lazio, Cnr, Infn ed Enea, costituisce una straordinaria opportunità per favorire il trasferimento tecnologico verso le imprese del settore, a partire dalla sfida della transizione digitale, principale missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La Fiera torna in presenza dopo l’edizione digitale del 2020, ma prevede anche eventi da remoto fruibili sulla piattaforma romemuseumexhibition.com.