AMALFI – Riapre dal primo giungo ad Amalfi il Museo della Bussola e del Ducato Marinaro nell’Antico Arsenale, uno spazio altamente suggestivo che testimonia lo splendore e la grandezza altomedievale della Repubblica Marinara. Il museo, dopo alcuni mesi di manutenzione straordinaria, accoglie oggi il visitatore all’interno di un’architettura elegante ed austera tra due navate coperte da volte a crociera divise da poderose arcate poggiate su imponenti pilastri. Tra pannelli istoriati e cimeli marinari si ricostruisce la storia dell’antica Repubblica Marinara, il suo splendore, il suo progresso sociale e la sua floridità economica.
Spicca nel percorso espositivo un sarcofago del IV secolo, reimpiegato come sepoltura da un nobile amalfitano del XIII sec. testimonianza concreta della discendenza amalfitana dai patrizi di Roma. Ma la raccolta museale propone in particolare una serie di testimonianze dell’evoluzione degli strumenti di orientamento nautico tra cui la bussola “inventata” secondo la tradizione dall’amalfitano Flavio Gioia. E poi ancora tra i rari cimeli anche le Pandette di Giustiniano, nella riproduzione anastatica del 1910, la Tabula de Amalpha, codice del diritto della navigazione nel Mediterraneo in vigore fino al sec. XVI, le Consuetudines Civitatis Amalphiae del 1274 in riproduzione artistica, il Tarì, la moneta amalfitana che ebbe corso in molti Paesi affacciati sulle coste del Mediterraneo e le preziose miniature del Pontificalis ad usum ecclesiae salernitanae, che rievocano la traslazione del Corpo dell’Apostolo Andrea da Costantinopoli ad Amalfi. Completano l’esposizione illustrazioni cartografiche, ritratti, icona e affreschi che richiamano l’attenzione sui culti religiosi importati d’Oltremare.
È in questo straordinario luogo, riqualificato attraverso un nuovo percorso museale che sarà accolta anche MAG. MetaMorfosi Art Gallery, lo spazio espositvo gestito da MetaMorfosi che inaugura con la mostra “Warhol. L’eterno amore. John Fitzgerald Kennedy e Marilyn Monroe visti da Andy Warhol. Una doppia anima dunque per il simbolo del glorioso passato di Amalfi, da oggi, anche nuovo polo espositivo per il rilancio culturale della città.
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