PECHINO – L’esposizione, dal titolo Picasso in China, curata dal professor Francesco Gallo Mazzeo e organizzata dal Riverside Group e da MetaMorfosi, ripercorre l’intera vicenda artistica e umana del grande maestro, evidenziando in particolare il suo eclettismo, ma anche quel “polistilismo” che ha caratterizzato la sua arte e che oscilla dal virtuosismo delle forme tradizionali degne di un maestro del passato, alle forme più spinte dell’avanguardia.
Tuttavia come spiega Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi – riferendosi alla celebre frase di Picasso “Ho impiegato vent’anni per imparare a dipingere come un artista; una vita intera per imparare a dipingere come un bambino” – «Il Picasso che mostriamo a Beijing, in partnership con Riverside è prevalentemente l’artista che “sta imparando a dipingere come un bambino”. Questa mostra raccoglie in modo assolutamente inedito capolavori di collezioni private italiane ed europee, e rappresenta l’intero arco della ricchissima vita artistica di Picasso. Le tele, i disegni, le grafiche, le ceramiche. Ma non si nasconde la passione – che condividiamo – per il Picasso che dipinge come un bambino». Un bambino si, ma più che altro un “enfant prodige” nel quale convive una sincronia di diversi registri stilistici, genialità multiforme, oltre a una liberissima fantasia.
Il percorso espositivo si compone di quattro sezioni, con trentasei opere grafiche e quaranta preziose ceramiche. In mostra anche capolavori assoluti come gli oli su tela Il moschettiere del 1964 (scelto come immagine simbolo della mostra) e Busto di donna del 1954. Ma non è tutto, perché a completare il ritratto di colui che molti considerano la maggior espressione artistica del Novecento, come in una sorta di “mostra nella mostra”, ci saranno 67 fotografie di Edward Quinn, il fotografo irlandese che dal 1951 fino al 1973, anno della morte di Picasso, fu legato all’artista da una profonda amicizia, e 15 scatti di André Villers, suo altro grande collaboratore e amico, che il maestro introdusse nel mondo artistico internazionale. Questo intenso rapporto di amicizia permise a Quinn e Villers di riprendere e fotografare Picasso nella versione più intima e meno conosciuta. Le serie di fotografie esposte a Beijing fanno parte di una collezione privata europea. La mostra resterà aperta fino all’8 agosto 2016.
Alcune opere in mostra
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L’allestimento
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L’inaugurazione
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