FIRENZE – Nell’anno del cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, Firenze dedica un’importante mostra al suo maestro, Andrea del Verrocchio (Andrea di Michele di Francesco Cioni; Firenze, 1435 circa – Venezia, 1488).
Magistrali capolavori dell’immenso pittore vengono messi a confronto con opere straordinarie di precursori, artisti a lui contemporanei e discepoli, come Desiderio da Settignano, Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Bartolomeo della Gatta, Lorenzo di Credi e dello stesso Leonardo da Vinci.
120 le opere in rassegna tra dipinti, sculture e disegni, con prestiti provenienti da oltre settanta tra i più importanti musei e collezioni private del mondo come il Metropolitan Museum of Art di New York, il Louvre di Parigi, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Victoria and Albert Museum di Londra e le Gallerie degli Uffizi di Firenze.
L’esposizione, curata da due tra i maggiori esperti del Quattrocento, Francesco Caglioti e Andrea De Marchi – come spiega Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi – offre uno sguardo sulla produzione artistica a Firenze tra il 1460 e il 1490 circa, l’epoca di Lorenzo il Magnifico.
Sarà in mostra anche il celebre “Putto col delfino”, l’opera realizzata da Andrea del Verrocchio su commissione di Lorenzo de’ Medici prima per la villa di Careggi e poi per Palazzo Vecchio, attualmente in restauro grazie al sostegno della Fondazione non profit Friends of Florence.
Dopo la tappa fiorentina, l’esposizione volerà negli Usa, dove sarà esposta a Washington dal 29 settembre 2019 al 2 febbraio 2020.