FIRENZE – Il Corridoio Vasariano, chiuso dal 2016 per ragioni di sicurezza, in base a quanto annunciato dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, tornerà visitabile al pubblico nel 2021. Partendo da un ingresso ad hoc al piano terra dalla Galleria delle Statue e delle Pitture, sarà possibile effettuare una passeggiata panoramica affacciata sul cuore di Firenze, che passerà sopra il Ponte Vecchio, per raggiungere di là dall’Arno il giardino mediceo di Boboli e la reggia granducale di Palazzo Pitti.
Gli interventi, della durata di un anno e mezzo, hanno un costo complessivo di 10 milioni di euro e prevedono cinque uscite di sicurezza. Il percorso potrà essere visitato da 500mila persone all’anno.
L’allestimento del corridoio prevede alcune novità. Saranno innanzi tutto rimossi quasi 700 dipinti, tra i quali il celebre corpus degli autoritratti, che verranno collocati in alcune apposite sale di prossima apertura al primo piano della Galleria delle Statue e delle Pitture. Inoltre proprio in virtù del fatto che il Corridoio costituirà una passeggiata panoramica, saranno aperte 73 finestre, ovviamente schermate per proteggere i dipinti presenti.
Nel Vasariano resteranno circa 30 sculture antiche e alcuni affreschi cinquencenteschi, voluti da Giorgio Vasari. Verrà inoltre collocato un memoriale nel punto in cui esplose l’ordigno della strage dei Georgofili del 1993. Un secondo memoriale, dedicato al tema della devastazione da parte delle truppe naziste del centro storico di Firenze, sarà invece allestito appena passato Ponte Vecchio.
L’apertura “democratica” – come l’ha definita Eike Schmidt – quindi non più riservata solo alle visite dei potenti e a sparuti gruppi di turisti con superticket, è stata appunto annunciata dallo stesso direttore.
“E’ finalmente tutto pronto per garantire l’apertura democratica, per i visitatori di ogni angolo del mondo, del celeberrimo Corridoio Vasariano – ha detto Schmidt – Per il 2021 ogni anno mezzo milione di persone potranno liberamente visitarlo. Abbiamo voluto che questo eccezionale bene culturale potesse essere accessibile davvero a tutti, in completa sicurezza, in modo da poter offrire a chiunque lo desiderasse una passeggiata nel cuore dell’arte, della storia e della Memoria di Firenze”.
Il direttore ha inoltre sottolineato che questa riapertura rappresenta “una misura chiave per il turismo di Firenze e dell’Italia”. Sarà ossigeno per l’intero settore – ha aggiunto Smith – e contribuirà a creare nuovi posti di lavoro nel comparto e nel suo indotto”.
Infine il soprintendente Andrea Pessina ha rammentato: “Questo progetto è il risultato di un lavoro di equipe al quale ha dato un contributo di altissima professionalità tutto il personale del Mibac coadiuvato da studiosi e specialisti di diversi settori. Ritengo che vada sottolineata, con grande soddisfazione, le capacità dei nostri uffici di attivare collaborazioni istituzionali ai più alti livelli”.