PISA – Aperto a Pisa il Museo delle Navi Antiche, risultato di un percorso iniziato nel 1998, anno in cui nei pressi della stazione ferroviaria di San Rossore vennero alla luce i resti della prima nave. Nacque così il grande cantiere di scavo e restauro realizzato grazie all’importante e costante impegno del MiBAC e di un ricco ed eterogeneo gruppo di professionisti archeologi e restauratori.
L’inaugurazione si è svolta domenica 16 giugno alle ore 18.00, presso gli Arsenali Medicei, in Lungarno Ranieri Simonelli, 16, alla presenza del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli.
“Dopo 20 anni ci siamo riusciti. Abbiamo aperto il Museo delle Navi Antiche a Pisa. Oggi sono molto contento, è un momento eccezionale come lo e’ stato il ritrovamento nel 1998”. – Ha detto Bonisoli – “Il ritrovamento avvenuto nel 1998 credo sia unico al mondo, visto che nello stesso posto sono state trovate così tante navi e tanti materiali che il restauro oggi permette di godere in una affascinante narrazione. Ci sono barche, oggetti, storie di persone. Mettiamo oggi a disposizione della città di Pisa questo Museo che si trova in un luogo importante come gli Arsenali Medicei. Una nuova offerta turistica che aiuterà la città a superare il problema dei turisti che si fermano soltanto in piazza dei Miracoli. Con questo Museo apriamo per Pisa nuove alternative”.
“L’apertura del Museo delle Navi Antiche di Pisa, all’interno degli Arsenali Medicei restaurati,edora integralmente visibili, costituisce la conclusione di una significativa fase di tutte quelle iniziative a cura del Ministero per i Beni e le attività culturali che iniziarono col fortunato ritrovamento archeologico di Stefano Bruni a san Rossore – ha dichiarato Andrea Muzzi soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio di Pisa e Livorno – . Da allora fondamentale fu il completamento dello scavo, gli studi e le complesse lavorazioni condotte dal Centro di Restauro del Legno Bagnato e la progettazione dell‘exhibition design dovuto a Maurizio di Puolo e Anna Ranghi, il tutto seguito fin ad oggi con passione da Andrea Camilli. Ho l’onore di concludere questolavoro sostenuto con continuità dai finanziamenti del Ministero, lavoro nel quale ho creduto fin dal mio arrivo a Pisa. Prima di me, oltre ai colleghi che mi hanno preceduto, e che ringrazio sentitamente a cominciare da coloro che mi hanno passato il testimone, vari istituti hanno collaborato e continuano a dare il loro fondamentale contributo a seconda dei rispettivi ruoli, dalla Direzione Generale, alla Direzione Regionale, poi, per gli esiti della recente riforma, al Segretariato Regionale”.
Presenti alla cerimonia anche Andrea Camilli, responsabile di progetto per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno e il sindaco di Pisa Michele Conti.
“Il Museo delle Navi Antiche risponde a una serie di caratteristiche – Ha spiegato Camilli – è il museo archeologico che mancava a Pisa, un museo duttile, in continua trasformazione con il proseguire delle ricerche e utilizza un linguaggio accessibile e diversificato, adatto a tutti. Il grande lavoro di progettazione svolto ha richiesto una costante sinergia e una pluriennale collaborazione con gli autori dell’exhibition design.”Siamo orgogliosi della chiusura di un percorso che in vent’anni ha coinvolto più di 300 persone dalle professionalità più disparate: archeologi, architetti, storici dell’arte, restauratori e il personale tecnico delle sovrintendenze.
Sempre domenica 16, dalle dalle 21 alle 23, in concomitanza con le luminare di San Ranieri, è stato possibile visitare gratuitamente il museo. Da lunedì 17 giugno, festa del Santo Patrono, è ufficialmente aperto al pubblico a cura di Cooperativa Archeologia, responsabile della concessione.
Il museo, allestito all’interno degli Arsenali Medicei sul lungarno pisano, si estende su una superficie di 4700 metri quadri, suddiviso in 47 sezioni e 8 aree tematiche nelle quali saranno esposte sette imbarcazioni di epoca romana, databili tra il III secolo a.C. e il VII secolo d.C. e circa 8000 reperti, rinvenuti nel cantiere delle Navi Antichee restaurati presso il Centro di restauro del Legno Bagnato.
Sono quattro le imbarcazioni integre esposte: l’ammiraglia Alkedo da 12 rematori, la Nave “I” ossia un grande traghetto fluviale, un secondo barcone con ponti e albero ben visibili e una piccola imbarcazione per il trasporto merci. A queste, si affiancano altre navi parzialmente recuperate e la ricostruzione di una porzione del cantiere di scavo. In mostra anche icarichi rinvenuti, che includono gli oggetti personali dei viaggiatori, con migliaia di frammenti ceramici, vetri, metalli, elementi in materiale organico, da giochi per bambini a capi d’abbigliamento, e anche i resti di un marinaio morto con il suo cane: un mosaico che copre mille anni di commerci, navigazioni, rotte, vita quotidiana a bordo e naufragi.
L’adiacente complesso di San Vito ospiterà a breve il Centro di restauro del Legno Bagnato, struttura di rilievo internazionale nel restauro delle sostanze organiche, attualmente ospitata presso il cantiere di scavo.
Il progetto di scavo e restauro delle antiche navi di Pisa rappresenta uno dei più interessanti e ricchi cantieri di scavo e ricerca degli ultimi anni. La particolare condizione di conservazione dei reperti racchiusi in strati di argilla e sabbie ha richiesto un considerevole sforzo economico, organizzativo e tecnologico, mettendo a disposizione della ricerca laboratori, depositi, strumentazioni all’avanguardia e logistica devoluti al recupero degli oltre trenta relitti individuati e dei materiali ad essi associati. Il cantiere delle Navi Antiche è quindi diventato un centro dotato di laboratori, depositi e strumentazione che ha visto la collaborazione di decine di istituzioni universitarie e di ricerca italiane e straniere.
“È nostra intenzione trasformare l’area degli Arsenali nel maggior polo di attrazione turistica di Pisa dopo Piazza dei Miracoli. – Ha rimarcato il sindaco Conti – Quello che era il punto di accesso in città delle navi ancor prima dall’epoca della Repubblica Marinara, vogliamo che diventi il segnavia di tutti gli itinerari turistici della città, verso la Torre pendente da un lato, verso i musei e le bellezze dei Lungarni dall’altro. Sono convinto che l’apertura del Museo delle Antiche Navi, renderà più attrattivi anche gli Arsenali Repubblicani, la Torre Guelfa e il Fortilizio agli occhi di chi, come partner interessato a investire in cultura, avrà l’ambizione di inserirsi in un contesto di livello nazionale e internazionale, integrandosi con la già ampia offerta culturale e turistica della città”.
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