ROMA – Sono stati recuperati, dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale, 12 reperti archeologici di origine messicana di cui alcuni risalenti al periodo mesoamericano preclassico (2500 a.C. – 200 d.C.) e classico (200 – 900 d.C.). I reperti sono stati riconosciuti, dagli Stati Uniti Messicani, come provento di esportazione illecita.
Tre dei reperti, sono stati rinvenuti dai militari di Ancona in due distinte operazioni, coordinate dalle procure di Ascoli Piceno e Pesaro, che hanno portato al sequestro in particolare di una testa fittile di uso votivo raffigurante un personaggio di alto rango (400-800 d.C.), una testina sempre di uso votivo con orecchini discoidali (600-700 d.C.) e infine una con copricapo e grande ornamento nasale a forma ellittica (400-800 d.C.).
In questo ultimo caso il reperto era stato commercializzato in un annuncio su un noto sito di vendita online in cui venivano indicati la città dov’era custodito il reperto e il cellulare a cui far riferimento per i dettagli dell’acquisto. Il reperto era in vendita insieme ad altri oggetti di origine precolombiana. Per verificare l’autenticità dei reperti, sono stati interessati esperti della Sezione America del Museo nazionale preistorico ed etnografico “L. Pigorini” di Roma.