TRENTO – Nel corso delle operazioni di indagini archeologiche preliminari alla realizzazione dell’ampliamento del Museo nazionale storico degli Alpini, che sorge sull’area già occupata dalla polveriera fortificata austro-ungarica, è emersa una necropoli di epoca longobarda con 13 sepolture, sia di adulti che di bambini, con oggetti di corredo di notevole prestigio.
Spiegano gli esperti: “Le strutture funerarie sono piuttosto semplici essendo costituite da fosse semplici perimetrate con pietre. I corredi funerari, non presenti in tutte le tombe, sono rappresentati da parti del vestiario (ad esempio elementi di cintura), da armi come la spada o il pugnale e da altri elementi come uno spillone o un pettine in osso”.
“Le strutture tombali – si legge in una nota – si collocano nella parte più alta di un deposito archeologico di eccezionale interesse, ancora in corso di scavo, caratterizzato dalla presenza di resti strutturali dell’età del Bronzo recente e finale, dell’età del Rame e del Neolitico che nel loro insieme coprono l’arco cronologico compreso tra il V e il I millennio a.C”.
Si tratta dunque di ritrovamenti molto importanti, che rappresentano un ulteriore tassello in grado di fornire una nuova lettura della storia e delle vicissitudini di questa area.
L’indagine archeologica è coordinata scientificamente dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza provinciale per i Beni culturali e condotta sul campo da Cora Società Archeologica; alla documentazione delle sepolture con tecniche fotografiche 3D ha collaborato la Fondazione Bruno Kessler.