MESTRE – L’arte ha attraversato secoli di conflitti, trasformandosi in testimonianza di resilienza e rinascita. È su questa riflessione che si fonda la mostra Arte salvata. Capolavori oltre la guerra dal MuMa di Le Havre, la prima esposizione temporanea del 2025 dell’M9 – Museo del ’900, aperta al pubblico dal 15 marzo al 31 agosto. L’evento inaugura un nuovo dialogo internazionale per l’istituzione veneziana, dopo le esposizioni dedicate a Banksy e Burtynsky, accogliendo 51 opere provenienti dal Museo d’Arte Moderna André Malraux di Le Havre (MuMa), una delle più significative collezioni impressioniste di Francia.

Un dialogo tra memoria e arte
La mostra, curata da Géraldine Lefebvre e Marianne Mathieu, si inserisce nel contesto delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. La scelta non è casuale: Le Havre, rasa al suolo dai bombardamenti, e Mestre con Porto Marghera, colpite duramente durante il conflitto, si incontrano in una riflessione sulla resilienza culturale. Il patrimonio artistico diventa così un veicolo di memoria collettiva, capace di restituire il senso della ricostruzione attraverso la bellezza e la storia.
Al centro dell’esposizione vi sono dipinti sopravvissuti alla devastazione, divenuti simboli di rinascita per la città francese. Dopo la guerra, Le Havre venne ricostruita su progetto di Auguste Perret, e il MuMa, con la sua collezione, rappresentò un punto di riferimento per la rinascita culturale. Sessant’anni dopo, la città ha ottenuto il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità UNESCO, suggellando la continuità tra passato e futuro.
Dall’Impressionismo al Fauvismo: viaggio attraverso i capolavori
La selezione di opere ripercorre l’evoluzione artistica di Le Havre, da epicentro dell’Impressionismo a fucina di avanguardie. Si parte da Eugène Boudin e Claude Monet, per poi attraversare l’universo pittorico di Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley, Maxime Maufra e Henry Moret. La mostra include anche esponenti del Simbolismo come Paul Gauguin, Jean-Francis Auburtin, Ker Xavier Roussel, Maurice Denis e Marie Droppe. Il percorso culmina con il Fauvismo, grazie alle opere di Raoul Dufy e Othon Friesz, artisti legati alla città, e con le vedute mediterranee di Albert Marquet e Charles Camoin.
L’esperienza immersiva tra arte e musica
A completare il percorso espositivo, l’accompagnamento musicale curato dal giovane musicista veneziano Dario Falcone, che con le note di Debussy, Ravel, Messiaen, Malipiero, ma anche Bach, Mozart e Chopin, offre una colonna sonora che amplifica il contesto culturale delle opere. Un’esperienza che immerge il visitatore nell’atmosfera del primo Novecento, seguendo i legami tra pittura e suono.
Parallelamente, il secondo e il terzo piano del Museo ospitano una sezione fotografica dedicata alla guerra a Mestre, con particolare attenzione al bombardamento del 28 marzo 1944, che provocò la morte di circa duecento persone. Le immagini documentano la devastazione, l’esodo della popolazione e le difficili condizioni della ricostruzione post-bellica.
Un programma di incontri per approfondire la memoria
Arte salvata si arricchisce di un public program interdisciplinare. Tra gli appuntamenti, spiccano l’intervento del giornalista Salvatore Giannella, che il 26 marzo racconterà le storie di chi ha salvato il patrimonio artistico italiano durante la guerra, e la conferenza dello storico Lorenzo Benadusi (12 aprile) sulla rottura dei paradigmi culturali tra Ottocento e Novecento. Il 24 aprile, Dario Falcone esplorerà le connessioni tra arte e musica nel primo Novecento, mentre il 21 maggio Laura Mariani e Carlotta Sorba si soffermeranno sul ruolo delle attrici teatrali tra i due secoli. La rassegna si concluderà il 5 giugno con un incontro dedicato alla storia di Mestre e Marghera durante il conflitto.
Infine, nella sala immersiva M9 Orizzonti, sarà proiettata la video installazione ESCALATION >< INVOLUTION di Alessandro Zannier, che attraverso immagini d’archivio e dati statistici riflette sul rapporto tra impoverimento culturale e danni ambientali.
L’arte come memoria condivisa
L’esposizione, realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo come Main Sponsor e con il contributo di Duferco Energia, Edison, la Camera di Commercio Venezia Rovigo e Generali – Agenzia di Venezia San Marco, si avvale della media partnership di Rai Radio 3 e Rai Cultura. Un evento che esalta la capacità dell’arte di diventare memoria condivisa e forza di rinascita, testimoniando come la cultura possa essere il fulcro di una nuova costruzione del presente.
