FIRENZE – Il 27 marzo, Pandolfini inaugura la stagione primaverile con l’asta ARCADE: dipinti dal XVI al XX secolo, un appuntamento che riunisce opere di epoche e stili diversi, offrendo un’ampia panoramica della pittura tra Rinascimento e Novecento.
Questa prima asta dell’anno dedicata ai dipinti si distingue per un’eccezionale sessione che raccoglie circa trenta opere appartenute ad Antonio Paolucci, figura centrale nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio artistico italiano. Storico dell’arte e museologo, Paolucci ha giocato un ruolo chiave nella politica culturale italiana, ricoprendo incarichi di prestigio, tra cui quello di Ministro per i Beni Culturali e Ambientali e Direttore dei Musei Vaticani. La sua collezione, frutto di una ricerca raffinata e di un’appassionata dedizione alla pittura italiana, arriva ora all’incanto, mettendo a disposizione capolavori che ne riflettono il gusto e l’attenzione per la storia dell’arte.
Opere in evidenza
Tra i dipinti antichi, spiccano alcune opere di grande fascino, tra cui una Sacra Famiglia con San Giovannino datata 1563, stimata € 8.000/12.000, un raffinato Ritratto maschile in miniatura su tavola di un artista francese attivo tra il XVII e il XVIII secolo, con una valutazione di € 2.000/3.000, e una Sacra Famiglia attribuita a Francesco Vanni, stimata € 3.000/5.000.
Per il XIX secolo, l’attenzione si concentra su una Veduta di Parigi di Domenico Ferri, stimata € 2.500/3.500, che documenta l’assetto urbanistico della capitale francese prima degli interventi di ristrutturazione voluti dal barone Haussmann. L’asta include inoltre due rare opere dello stesso Ferri e un nucleo di ritratti della prima metà dell’Ottocento.
Il catalogo presenta una selezione ampia e accurata che attraversa i secoli, accogliendo dipinti di grande qualità. Tra le opere dell’Ottocento e del Novecento, emergono Lavandaia di Vincenzo Irolli, con una stima di € 8.000/12.000, e Ninfa e fauno nel bosco di Alberto Pisa, valutata € 5.000/7.000. Tra gli antichi, si distingue il monumentale Capriccio architettonico di Pietro Cappelli, stimato € 15.000/25.000, e il suggestivo San Gerolamo di scuola caravaggesca, con una valutazione di € 10.000/15.000.