ROMA – Dal 28 marzo, le figurine dell’arte tornano a riempire zaini, tasche e tavoli da cucina: Artonauti, il primo album di figurine dedicato alla storia dell’arte, lancia la sua sesta missione. Un viaggio tra emozioni e colori per scoprire come pittori e scultori di ogni epoca hanno dato forma ai sentimenti, trasformando la materia in narrazione, e il colore in stato d’animo.
Questa volta, Ale, Morgana, il cane 00 Setter e il gatto Wizart si trovano a fronteggiare un’avversaria inedita: Eureka, un’intelligenza artificiale tanto efficiente quanto fredda. Sa tutto, riconosce ogni opera, ne cita autore, anno, corrente. Ma non sente nulla. Non si commuove davanti a un cielo di Van Gogh, non si lascia abbagliare dal chiaroscuro di Caravaggio. Sa tutto, ma non capisce. È qui che inizia l’avventura.
Un’educazione sentimentale illustrata
Il nuovo album Artonauti non è soltanto una raccolta da completare. È un’esperienza narrativa che attraversa secoli d’arte mettendo al centro l’aspetto forse più difficile da spiegare eppure immediatamente percepibile: l’emozione. Dalla malinconia di Munch alla gioia cromatica di Miró, dall’energia visionaria di Kandinskij all’intimismo lirico di Klee, i bambini sono invitati a osservare, riflettere e soprattutto sentire.
57 opere d’arte da completare, centinaia di storie nascoste tra le pagine dell’album e i pacchetti da scartare. Come sempre, ci sono indovinelli, giochi, domande e spunti che trasformano la raccolta in una vera missione culturale – ma anche affettiva. Perché mentre si collezionano figurine, si imparano cose. E mentre si imparano cose, si allena la capacità di vedere davvero. Anche per chi ha ancora gli occhi all’altezza dei mancorrenti.
Contro il freddo dell’algoritmo, la curiosità dello sguardo
Chi sceglie il colore di un quadro? Chi stabilisce la dimensione della tela? Le risposte automatiche sono ovunque. Ma Artonauti sceglie un’altra strada: quella dell’osservazione lenta, della scoperta personale, dell’interpretazione libera. A guidare il viaggio non è un algoritmo, ma la curiosità. E la curiosità, si sa, non conosce età.
Non è un caso che anche molti adulti si siano appassionati alle edizioni precedenti. Lo scambio di figurine si rinnova come un rito collettivo: “ce l’ho, mi manca” risuona davanti alle scuole e nei parchi, ricreando quella magia intergenerazionale che solo i giochi ben pensati sanno innescare.
La sesta missione è iniziata. Il conto alla rovescia è finito. Emozioni, colori, storie: ora tocca ai piccoli Artonauti partire.