ROMA – Come prevedibile è andata deserta la prima convocazione dell’asta per via telematica del Casino dell’Aurora a Roma, lo storico edificio di proprietà dei principi Boncompagni Ludovisi, il cui prezzo minimo era di 352 milioni di euro, con una base di valutazione pari a 471 milioni.
Insomma, il 18 gennaio per il prezioso immobile non è stata presentata alcuna offerta.
Un gioiello dal valore inestimabile
L’edificio, che è quanto resta della Villa Boncompagni-Ludovisi, ha un valore storico-artistico altissimo perché, oltre agli affreschi del Guercino – tra cui proprio l’Aurora da cui il Casino prende il nome – del Domenichino, di Giovanni Battista Viola e di altri esponenti della pittura barocca romana, custodisce l’unico affresco di Caravaggio realizzato ad olio, che è anche l’unico dipinto a tema mitologico del pittore lombardo.
Secondo gli esperti il solo affresco, datato 1597, raffigurante Giove, Plutone e Nettuno al centro di un globo terrestre circondato dai segni dello zodiaco, ha un valore incalcolabile – stimato di un terzo circa il valore dell’intera proprietà che si estende su 2.800 metri quadrati.
La comunicazione dell’asta aveva raggiunto oltre 20 mila indirizzi email, collegati ai miliardari del pianeta, e si vociferava un possibile interessamento da parte di Bill Gates e del sultano del Brunei.
Il Casino tornerà sul mercato il prossimo 7 aprile 2022, con il ribasso del prezzo base previsto dalle leggi sulle aste, che potrebbe aggirarsi anche intorno al 20%.