ROMA – Ha preso il via il 16 febbraio l’edizione 2017 del bando Culturability – rigenerare spazi da condividere e ci sarà tempo fino al 13 aprile per candidarsi. 400 mila euro è la cifra messa a disposizione per progetti culturali innovativi ad alto impatto sociale che rigenerano e danno nuova vita a spazi, edifici, ex siti industriali, abbandonati o in fase di transizione.
La IV edizione del bando è promosso con la collaborazione della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane (DG AAP) del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, e la partnership di Avanzi/Make a Cube³ e Fondazione Fitzcarraldo.
Possono partecipare organizzazioni no profit, imprese private che operano in campo culturale ricercando un impatto sociale e team informali con prevalenza di under 35.
Tra le proposte pervenute ne saranno selezionate 15 che potranno partecipare a un percorso di formazione in giugno e luglio. A settembre una Commissione di valutazione selezionerà i 5 progetti finalisti che riceveranno 50 mila ciascuno e continueranno l’attività di accompagnamento e mentoring. Gli altri 150 mila euro saranno utilizzati per attività di formazione e accompagnamento per l’empowerment del gruppo di lavoro e rimborsi spese. Grazie alla collaborazione con il ministero verrà messo a disposizione un ulteriore contributo: tra i 15 finalisti in aggiunta a 5 progetti che beneficeranno del contributo di Unipolis, la Commissione di valutazione selezionerà altri 2 progetti a cui attribuire una menzione speciale e un contributo di 10 mila euro ciascuno.
Spiega la Fondazione Unipolis: “La rinascita e il riuso dei vuoti urbani e non, di edifici, siti industriali, aree abbandonate o sottoutilizzate a partire dalla cultura e dalla creatività è un tema di rilevante attualità che sta assumendo una dimensione sempre più importante, soprattutto in relazione alla necessità di rivitalizzare le periferie delle nostre città e le zone interne del Paese – scrive la Fondazione Unipolis – Da un lato c’e’ la disponibilità crescente di spazi dovuta alla crisi economica ma anche alla trasformazione dei processi produttivi e a una diversa concezione delle città, dall’altro la crescita di spazi ibridi che presentano una vocazione culturale e creativa innovativa, diventano occasioni di socialità e di percorsi partecipativi dal basso, generando risposte nuove a bisogni emergenti. In molte di queste iniziative, la cultura può essere il punto di partenza per avviare progettualità dal forte impatto sociale, con processi di collaborazione e co-progettazione tra cittadini, organizzazioni private e istituzioni pubbliche”.