VENEZIA – Il peschereccio libico, che il 18 aprile 2015 affondò nel Canale di Sicilia, con oltre 700 persone a bordo, è protagonista del progetto dell’artista svizzero Christoph Buchel alla 58/A Biennale d’arte, in programma a Venezia dall’11 maggio al 24 novembre 2019, con il titolo “Barca Nostra”.
Il relitto venne recuperato a 350 metri di profondità e dal 2016 si trovava presso il pontile Nato della Marina militare di Augusta. L’imbaracazione è stata trasportata a Venezia dalla motonave Angelo B.
Il barcone sarà esposto all’Arsenale a simboleggiare la tragedia delle migrazioni. “Lontana da distrazioni, lontana dal chiasso, invita solo a un grande silenzio e alla riflessione” – ha sottolineato Paolo Baratta, presidente della Biennale. “Barca Nostra” – ha spiegato ancora Baratta – è parte integrante della Biennale d’Arte 2019, ed è stata voluta “per smuovere le coscienze”.
Il progetto di Buchel è stato immediatamente appoggiato dal curatore di questa edizione della Biennale, dal titolo “’May You Live In Interesting Times’”. Ralph Rugoff ha infatti rammentato che servirà a “parlare alle nostre coscienze”.