FERRARA – Il Salone del Restauro, che si svolge in questi giorni nella città di Ferrara, è un momento di grande importanza per conoscere e comprendere quelle che sono le tecnologie più avanzate e innovative nel campo del restauro. In particolare l’Enea presenta in questa 23esima edizione alcune soluzioni all’avanguardia in questo campo: check-up energetico di musei e palazzi storici, laser per la diagnostica avanzata, protezioni e sensori anti-sismici, batteri “pulitori” per il biorestauro.
L’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile dedica il suo spazio espositivo (Padiglione 3 – A7) e un seminario in programma l’8 aprile alle attività di diagnosi energetica già in corso, ad esempio su alcuni edifici storici di Roma: Palazzo Montecitorio, Palazzo del Seminario e la Piccola Farnesina ai Baullari, sede del Museo Barracco.
Altro tema interessante è quello dell’efficienza così come quello della messa in sicurezza dal rischio sismico del patrimonio culturale italiano. Argomenti che sono stati anche al centro dell’incontro fra il presidente dell’Enea Federico Testa e il ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, per approfondire le possibili collaborazioni in questi settori. Per contrastare il rischio sismico, l’Enea dispone infatti di una task-force di ingegneri e geologi e di attrezzature uniche in Italia, come le due tavole vibranti del Centro Ricerche Casaccia (Roma), tra le più grandi in Europa e tali da consentire prove sperimentali e di testare materiali e dispositivi innovativi. In questo modo è stato possibile, ad esempio, realizzare gli speciali basamenti antisismici a tutela dei Bronzi di Riace. “Abbiamo scelto di partecipare a quest’edizione del Salone, incentrata sui musei, per presentare quanto Enea può fare per efficientare un patrimonio unico, costituito molto spesso da edifici storici con elevati consumi energetici. Da qui l’importanza – ha spiegato Testa – della diagnosi energetica, un vero e proprio check-up per individuare e quantificare le dispersioni termiche e pianificare interventi per ridurre i consumi, nel pieno rispetto delle caratteristiche del patrimonio architettonico”.
Nuova frontiera per la conservazione dei beni culturali è anche l’utilizzo del laser.
L’Enea dispone di otto tecnologie di diagnostica e due di restauro. Il sistema laser a tre colori Rgb-Itr ad esempio – utilizzato per la “Cappella Sistina” permette di rilevare a distanza (da 3 a 30 metri) le caratteristiche morfologiche e di colore di un’opera d’arte e di ricostruirne un’immagine fedelissima in 3D, con risoluzioni superiori rispetto ai dispositivi convenzionali, offrendo anche la possibilità di individuare eventuali danneggiamenti. Ma non è tutto. Il laser 2D LIFScanning, ad esempio permette l’analisi non invasiva delle superfici grazie allo studio dell’emissione di fluorescenza indotta dalla radiazione laser. Il biorestauro è invece un’altra tecnologia tutta italiana perfezionata dall’Enea, che permette di restaurare le opere d’arte utilizzando batteri e sostanze naturali invece di prodotti chimici. Questo metodo di pulitura bio-based prevede l’uso di microrganismi capaci di rimuovere depositi di varia natura, con indubbi vantaggi in termini di selettività dell’intervento, sicurezza per l’opera d”arte, non tossicità per i restauratori, basso costo e ridotto impatto ambientale. Questa tecnica è stata già impiegata con successo su parte delle logge affrescate della rinascimentale Casina Farnese sul Palatino, nella Galleria dei Carracci a Palazzo Farnese, presso un’opera dei Musei
Vaticani, con cui c’è anche un accordo per applicazioni su statue e fontane dei Giardini stessi.