BOLOGNA – A seguito della decisione dei giorni scorsi dello Street artist Blu, di cancellare i suoi murales eseguiti in vent’anni a Bologna, come segno di protesta nei confronti della mostra Street Art – Banksy & Co. L’arte allo stato urbano, organizzata da Genus Bononiae e sostenuta dalla Fodazione Carisbo, è stata convocata per il 28 marzo, giorno di apertura dell’esposizione, una manifestazione davanti a Palazzo Pepoli.
Gli organizzatori hanno ribadito più volte di aver cercato lo street artist senza però ricevere alcuna risposta. Dopo l’azione di sabato – alla quale hanno partecipato anche gli attivisti dei centri sociali Xm24 e Crash e i musicisti della Banda Roncati – è però ormai del tutto chiaro che quei tre ‘distacchi’ saranno esposti senza il consenso di Blu. A tal proposito si è espresso anche il sindaco di Bologna Virginio Merola, il quale ha dichiarato: “Se non è stato avvisato Blu è stato fatto un errore. Ma è poi bene discutere se le opere che sono nate per essere per strada debbano essere portate per forza in un museo. Come è bene discutere sul fatto che chi realizza opere di questo tipo si aspetti che da un momento all’altro vengano abbattute dallo sviluppo normale della città. È un dibattito un po’ inadeguato quello che si sta sviluppando”.
Nel frattempo è arrivata anche una proposta dell’assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti, ovvero creare un centro di documentazione multimediale con foto e video sulla street art. “E questa volta dovrà essere fatto da una struttura pubblica”, ha rimarcato l’assessore. “Ne ho parlato – ha scritto Mezzetti – con il direttore dell’IBC Emilia-Romagna, Alessandro Zucchini. Siamo già al lavoro su questo fronte ed entro questo mese valuteremo il da farsi. Ovviamente penso a un percorso realmente partecipato, da chi la street art la vive e la pratica. Noi, come Regione Emilia-Romagna e Istituto Beni Culturali, siamo pronti a fare la nostra parte”.