BRESCIA – Il 3 luglio ha chiuso al pubblico la passerella The Floating Piers di Christo sul Lago d’Iseo che ora verrà smontata.
“Il set più spettacolare dove ho lavorato” ha detto l’artista intervenendo alla 24esima Conferenza generale Icom (International council of museum) in svolgimento a Milano. Sicuramente c’è da dire che è stata l’opera dell’anno, senza dubbio per l’originalità, poi per l’affluenza di pubblico, e non ultimo anche per le polemiche che ha suscitato.
L’artista 80enne nel suo intervento alla Conferenza ha voluto anche compiere una sorta di bilancio “numerico” relativo dell’opera. Ha quindi ricordato che i lavori sono durati da dicembre 2015 a maggio 2016, che hanno portato alla realizzazione di 2,5 chilometri di passerelle pedonali e 3 chilometri di moli, per arrivare alla posa di 220mila cubi alla base del progetto, fissati da 190 ancore a una profondità di diverse decine di metri. Uno degli elementi distintivi dell’installazione è stata sicuramente la mancanza di barriere protettive tra la passerella e quindi tra le persone che l’hanno attraversata e l’acqua. E come ha sottolineato Christo chi ha percorso The Floating piers se lo porterà dentro di se per sempre.
A chi ha chiesto se questo evento si ripeterà, Christo ha risposto, come già aveva anticipato nei gironi scorsi, che “il tempo è scaduto”. “I progetti esistono per un momento molto breve perché nessuno può possederli. E come un momento della nostra vita, l’opera d’arte è il viaggio”. L’opera d’arte, ha ribadito ancora Christo, era sotto i piedi di percorreva la passerella. “Sono opere più grandi della nostra immaginazione ecco perché ci piace farle” ha detto ancora l’artista che ha concluso: “Si può diventare artisti se si lavora duramente. L’arte è esistenza, gli artisti non si ritirano semplicemente muoiono”. Non rimarrà che viverla ancora grazie alla mappatura di Google street view.