La sesta edizione sta raccogliendo un grande successo con oltre 6.500 visitatori a un mese dalla chiusura prevista per il 2 marzo 2025
LECCO – L’esposizione Capolavoro per Lecco, promossa dall’Associazione Culturale Madonna del Rosario in collaborazione con il Comune di Lecco, si conferma come un appuntamento di grande rilevanza culturale, capace di attrarre un pubblico ampio e variegato, dalle scuole ai gruppi di anziani e alle associazioni di persone con disabilità.
Un percorso tra arte e spiritualità
Quest’anno la mostra è intitolata In grembo la speranza e presenta due capolavori di straordinario valore provenienti dall’Umbria: la Pala Tezi di Perugino e la Madonna adorante di Giovanni Antonio di Giordano. Due opere che dialogano tra loro e che offrono un’occasione unica di riflessione sul tema della speranza, nel solco della tradizione e dell’arte rinascimentale.
Le opere esposte: tra perfezione e intensità espressiva
La Pala Tezi, realizzata da Pietro di Cristoforo Vannucci, meglio noto come Perugino, è una raffinata Sacra Conversazione dipinta nel 1500. Conservata alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, è un emblema della maturità stilistica dell’artista, con la sua armonia compositiva e il perfetto equilibrio cromatico. La scena è immersa in un paesaggio dolce e sereno, dove la Madonna con il Bambino appare circondata da angeli e santi, trasmettendo una profonda serenità e senso del divino.

Accanto al dipinto è esposta la Madonna adorante, una scultura lignea realizzata nel 1499 da Giovanni Antonio di Giordano. L’opera, proveniente dalla chiesa di Santa Maria Assunta a Castelluccio di Norcia, ha attraversato secoli di storia e persino il terremoto del 2016, che ha distrutto il borgo umbro. Sopravvissuta alla devastazione, la statua oggi si trova in fase di restauro grazie al sostegno della Comunità Pastorale Madonna del Rosario di Lecco, testimoniando ancora una volta la resilienza dell’arte e la sua capacità di trasmettere speranza.
Un’edizione di successo: pubblico e partecipazione
L’affluenza all’esposizione è stata particolarmente significativa tra i più giovani: oltre 1.100 studenti hanno partecipato a visite guidate, con una grande adesione da parte delle scuole elementari (502 alunni), seguite dalle scuole superiori, medie e materne. Anche gruppi di catechismo, anziani e associazioni hanno trovato in Capolavoro per Lecco un’occasione di incontro con l’arte e con i suoi messaggi universali.
“È un’esperienza intensa, coinvolgente ed inclusiva”, spiegano gli organizzatori, sottolineando come l’arte possa essere veicolo di riflessione e di crescita interiore in un periodo storico segnato da grandi incertezze.
L’allestimento e il coinvolgimento del pubblico
Curata dallo storico dell’arte Alessandro Delpriori, l’esposizione è pensata per offrire un’esperienza immersiva e multisensoriale. Il progetto di allestimento, firmato dallo Studio Melesi, utilizza la luce in modo evocativo per esaltare i dettagli delle opere: la Pala Tezi è collocata in uno spazio arioso e luminoso, mentre la Madonna adorante emerge dall’oscurità con un’illuminazione puntuale, che ne evidenzia la straordinaria espressività.
Una terza sala propone una dimensione drammaturgica dell’esperienza, con un’interpretazione teatrale di testi poetici dedicati alla Madonna e alla Natività a cura dell’attrice Sonia Bergamasco. Le parole di autori come Rebora, Claudel, Szymborska e Turoldo si intrecciano in un percorso di ascolto e contemplazione che arricchisce ulteriormente la mostra.
Grande attenzione è stata riservata anche ai bambini e alle scuole, con laboratori creativi in cui i più piccoli possono sperimentare forme espressive attraverso la composizione di formelle in legno colorato, simbolo del contributo di ogni individuo alla costruzione di un disegno collettivo.
Un’occasione di crescita per gli studenti
Oltre all’esperienza espositiva, Capolavoro per Lecco è anche un’opportunità di formazione per gli studenti delle scuole superiori della città. Attraverso un progetto di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), i ragazzi sono coinvolti come mediatori culturali, impegnati nel dialogo con il pubblico e nella comunicazione digitale dell’evento. Un’esperienza che li porta a confrontarsi con il patrimonio artistico e con il valore della divulgazione culturale.
Un messaggio di speranza attraverso l’arte
“Viviamo in un periodo di forti tensioni e difficoltà economiche e sociali“- afferma Mons. Bortolo Uberti, Prevosto di Lecco e presidente dell’Associazione Culturale Madonna del Rosario. Le opere in mostra, nel loro dialogo tra perfezione ideale e realismo espressivo, offrono uno spunto per riflettere sul valore della speranza e sulla capacità dell’arte di attraversare i secoli, parlando ancora oggi con forza al cuore di chi la osserva.
Per informazioni: www.capolavoroperlecco.it