FIRENZE – Cosa succede quando la storia dell’arte incontra la letteratura? E quando due menti straordinarie, un critico visionario e una scrittrice e traduttrice raffinata, intrecciano la loro esistenza intorno all’arte e alla sua interpretazione? La mostra Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti, in programma dal 27 marzo al 20 luglio a Villa Bardini a Firenze, offre una risposta affascinante ripercorrendo il lascito di una delle coppie più influenti della cultura italiana del XX secolo.
Un cenacolo intellettuale
Roberto Longhi e Anna Banti (pseudonimo di Lucia Lopresti) non furono solo marito e moglie, ma due protagonisti assoluti della scena culturale italiana. Lui, storico dell’arte capace di rivoluzionare l’approccio agli studi caravaggeschi e al Seicento, lei, scrittrice e critica letteraria, autrice del celebre “Artemisia”, che restituì voce a una delle prime grandi pittrici della storia. Intorno a loro gravitavano artisti, poeti e intellettuali, da Giorgio Morandi a Giuseppe Ungaretti, da Pier Paolo Pasolini a Giorgio Bassani, in un continuo scambio tra linguaggi artistici e ricerca intellettuale.
La mostra, curata da Cristina Acidini e Claudio Paolini, promossa dalla Fondazione CR Firenze in collaborazione con la Fondazione Longhi, si propone di raccontare questo intreccio di passioni e influenze attraverso dipinti, fotografie, documenti d’archivio e contributi multimediali, occupando ogni ambiente della magnifica Villa Bardini.
Tra capolavori e pensiero critico
Al centro del percorso espositivo spicca il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, opera emblematica del naturalismo drammatico del maestro lombardo, affiancata da tele di Jusepe de Ribera, protagonista del tenebrismo europeo. Accanto a questi, una straordinaria selezione di dieci nature morte e paesaggi di Morandi, opere intime e intense che furono parte della collezione privata di Longhi e Banti.
A completare l’allestimento, oltre 40 dipinti, tra cui lavori di Filippo de Pisis, Renato Guttuso e Mario Mafai, insieme a un prezioso corpus di disegni, fotografie originali e documenti inediti. Un patrimonio che restituisce l’atmosfera di un’epoca e la fitta rete di relazioni che animava le stanze di Villa Il Tasso, sede della Fondazione Longhi, dove ancora oggi si formano nuove generazioni di storici dell’arte.

La mostra del 1951 e la riscoperta di Caravaggio
Uno dei momenti cardine della mostra è la rievocazione della storica esposizione che Longhi dedicò a Caravaggio nel 1951 a Palazzo Reale di Milano. Un evento epocale, che segnò la riscoperta moderna dell’artista, sancendo la sua definitiva riabilitazione critica dopo secoli di oblio. Con oltre 400.000 visitatori, quella mostra accese i riflettori sul maestro del chiaroscuro e pose le basi per il suo successo globale. Longhi lo definì “il più grande rivoluzionario della pittura moderna“, riconoscendo in lui il precursore di ogni realismo successivo.
La mostra di Villa Bardini è concepita come un’esperienza sensoriale e intellettuale. Una Silent Room permetterà ai visitatori di prendersi una pausa tra le sale dense di suggestioni, mentre il giardino della villa, con il suo storico glicine, offrirà un percorso parallelo alla scoperta della bellezza fuori dal tempo.
Inoltre, due documentari d’epoca mostreranno la capacità divulgativa di Longhi, testimoniando il suo talento nel rendere la storia dell’arte un racconto vivo, accessibile e appassionante.
La Fondazione Longhi e la sua eredità
L’intento della mostra è anche quello di celebrare la missione della Fondazione Longhi, che ancora oggi porta avanti il lavoro di studio e valorizzazione dell’arte avviato dal critico. L’approccio di Longhi e Banti, che superava la cerchia accademica per raggiungere il grande pubblico, continua a ispirare studiosi e appassionati, dimostrando come l’arte sia un linguaggio capace di raccontare la storia della società e dei suoi cambiamenti.
Vademecum
Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti
dal 27 marzo al 20 luglio 2025
Orari
Da martedì a domenica ore 10-19.30, lunedì chiuso
Biglietti
Intero 10 euro; Ridotto 5 euro per: Gruppi superiori a 10 persone, giovani UE dai 18 ai 24 anni, soci Touring Club Italiano, FAI, soci Unicoop, possessori del biglietto intero dei Giardini Boboli-Bardini.
Gratuito per: Ragazzi fino a 17 anni, diversamente abili e loro accompagnatori, giornalisti, guide turistiche, possessori Firenze Card; classi scolastiche incluso due insegnanti con prenotazione al call center 055 2989816 di Firenze Musei.